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Nelle terre care a Mario Rigoni Stern nascerà il “Bosco degli 800 anni”

"Dove Vaia ha distrutto l'Università di Padova ricostruisce"

Nel 2022 l’Università degli Studi di Padova spegne 800 candeline. Un compleanno importante, per il quale si prevede un anno di “festeggiamenti”. Tra le numerose iniziative in programma, compare un progetto verde: il “Bosco degli 800 anni”. Un progetto di ricostruzione di una porzione della superficie forestale distrutta dalla tempesta Vaia nell’autunno 2018 che prevede la messa a dimora di circa 2000 piantine di conifere e latifoglie alle pendici del Monte Zebio nel Comune di Asiago (VI). Obiettivo è rimboschire il primo dei 400 ettari danneggiati, un piccolo grande primo passo nell’arduo processo di ripristino dei boschi perduti.

Terre care a Mario Rigoni Stern

“Si tratta di un’area molto cara allo scrittore Mario Rigoni Stern – si evidenzia in un comunicato diffuso sul sito d’Ateneo www.800anniunipd.it – il quale, laureato ad honorem a Padova in Scienze forestali e ambientali, nelle descrizioni che nelle sue opere fa dei boschi, sia di quelli semi-naturali sia di quelli naturali, lasciati a libera evoluzione, pone in evidenza la stretta connessione tra leggi naturali e comportamenti degli ecosistemi forestali e su queste basi critica le modalità di rimboschimento adottate sull’Altipiano dei Sette Comuni alla fine della prima guerra mondiale, quasi prevedendo i gravi accadimenti che tale gestione avrebbe comportato al patrimonio forestale a seguito della tempesta Vaia.”

In occasione della consegna della laurea, lo scrittore vicentino tenne una lectio, in cui disse: “L’abete rosso uniformemente impiantato su aree abbastanza ampie cresceva sì con sviluppo annuale generoso, ma era anche molto fragile nel suo equilibrio… certo è che a considerare questo errore, non si capisce perché nel rimboschimento di quel dopoguerra non si pensò anche al faggio, all’abete bianco, al larice e a latifoglie adatte al terreno e al clima dell’Altipiano che avrebbero permesso la nascita di una foresta più naturale”.

Da Stern a Vaia

Quella di cui parla Rigoni Stern è proprio l’area pesantemente danneggiata dalla tempesta Vaia e la superficie forestale preesistente è stata completamente distrutta – spiega Raffaele Cavalli, docente del Dipartimento di Territorio e sistemi agro-forestali e ideatore del progetto – . L’accesso all’area può avvenire utilizzando la strada forestale (aperta alla libera circolazione) che, attraverso la Val Giardini, si collega con Malga Zebio e, nel suo tratto iniziale, passa di fianco alla casa in cui visse lo scrittore Mario Rigoni Stern; l’area può essere raggiunta anche a piedi percorrendo proprio uno dei percorsi letterari a lui dedicati. L’impegno dell’Università di Padova per la creazione di un popolamento forestale caratterizzato da una composizione e una struttura in linea con i concetti cari allo scrittore e validi sul piano ecologico-forestale vuole testimoniare l’impegno che da sempre distingue il nostro Ateneo nella tutela dell’ambiente e nella volontà di trasmettere un’idea di cultura sociale dove uomo e natura coesistono e reciprocamente si valorizzano“.

“Il progetto Bosco degli 800 anni – aggiunge Vincenzo D’Agostino, direttore del Dipartimento TESAF dell’Università di Padova – si inserisce nel contesto di celebrazioni e attività previste per l’Ottocentenario dell’Università di Padova ed è gestito tecnicamente dagli esperti del Dipartimento; esso prevede un atto convenzionale con il Comune di Asiago, proprietario dell’area per consentire anche l’inserimento di tabelle descrittive che facilitino l’identificazione dell’area rimboschita e che illustrino le finalità e le modalità dell’intervento”.

“Il ciclone Vaia ha raso al suolo quasi 400 ettari di foresta nel solo Comune di Asiago, quasi il 10% dell’intera proprietà comunale, causando un danno ambientale ed economico senza precedenti per la nostra comunità – spiega il sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern – . Il progetto promosso dall’Università di Padova rappresenta quindi un esempio virtuoso di come avviare un processo di ripristino consapevole dei boschi distrutti in linea con le dinamiche naturali, che permetta di rendere più resistenti e fruibili i boschi del futuro. Il Comune di Asiago è orgoglioso di far parte di un progetto di tale importanza mettendo a disposizione dell’Università una porzione del suo territorio, portando così avanti il costante impegno nella gestione sostenibile del proprio patrimonio forestale e della tutela dell’ambiente, ed onorando al contempo la memoria di Mario Rigoni Stern”.

Un progetto “aperto al pubblico”

Allo scopo di sensibilizzare la collettività sul tema della tutela ambientale, l’Università ha deciso di dare la possibilità a privati cittadini di sentirsi protagonisti del progetto, mediante una donazione a sostegno del rimboschimento (10€ per 1 pianta) tramite la “Campagna Bosco 800” avviata dall’Ufficio Fundraising d’Ateneo.

Fondi europei per il dopo Vaia

Iniziative volte a ridare valore alle ceneri di Vaia e a ripristinare il verde perduto si sono moltiplicate nel corso degli anni. Certo il ripristino della superficie boschiva rappresenta un percorso oneroso. Un forte sostegno economico in tal senso è giunto dalla Commissione Europea attraverso l’approvazione di un progetto LIFE che non avrebbe potuto chiamarsi altrimenti se non LIFE VAIA, avviato nel settembre 2021. Progetto quinquiennale, cui partecipa anche l’Università di Padova, che prevede lo sviluppo di innovative tecniche di intervento per la ricostruzione delle foreste, attraverso le quali è possibile favorire l’adattamento della vegetazione forestale al cambiamento climatico, e ha ricevuto a tale scopo un finanziamento pari a circa 6 milioni di euro.

“L’elemento fortemente innovativo del progetto – si spiega sul sito dedicato – è l’utilizzo della strategia agroforestale come soluzione per far fronte, nel breve e nel lungo periodo, ai danni causati da eventi climatici estremi. Questa strategia consente di investire nella produzione di prodotti biologici con il minimo impatto, aumentando la biodiversità e l’uso sostenibile delle risorse (energia tramite fonti rinnovabili e acqua grazie a raccolta di acqua piovana). Inoltre, la strategia produttiva focalizzata sulle risorse locali e il riadattamento delle zone danneggiate consentono di limitare i danni economici subiti dalle comunità che abitano le aree interessate. Le azioni principali finanziate da LIFE VAIA riguardano la riproduzione e coltivazione del mirtillo selvatico e di altri piccoli frutti “selvatici”, piante alimurgiche e officinali in ecosistemi forestali, nonché la valorizzazione delle produzioni apistiche nelle aree forestali distrutte dalla tempesta. Nel progetto sono previste iniziative di partecipazione dei cittadini alle opere di ricostruzione dei boschi distrutti.”

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Un commento

  1. Anche cirmolo…altrimenti gli scultori restano privi di materia prima..e pure pino mugo…( le cui pigne fresche vanno immerse in grappa e poi bottiglia al sole 40 giorni)

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