Itinerari

I trekking d’alta quota più belli al mondo

Se gli ultimi due anni hanno avuto un pregio è stato quello di insegnarci il valore dell’aria aperta, del tempo speso al caldo del sole, del rumore del vento tra gli alberi. Il piacere di annusare l’erba fresca di primavera e di godere della brezza montana.

I numeri confermano questa tendenza, con il mondo outdoor in continua crescita. Camminare avvicina ai luoghi con un ritmo diverso, in qualche modo ridà la giusta dimensione allo spazio percorso, permettendo ai sensi di apprendere e imprimere momenti in un arco temporale umano. Camminare ci rende più umani. Ecco perché sempre più persone scelgono di spendere la bella stagione all’insegna delle camminate e dei trekking, ecco allora che le ferie estive se ne vanno con lunghe traversate da compiere con gli amici o in famiglia. L’esperienza porta poi alla ricerca di nuovi itinerari, esotici e affascinanti. Alla ricerca di esperienze arricchenti da un punto di vista umano e ambientale. Allora si apre il mappamondo e si scopre un universo di opportunità per vivere la natura a passo d’uomo.

Everest, ai piedi del Tetto del mondo

Vedere la più alta montagna del mondo è il sogno di molti appassionati. E non è nemmeno impossibile. Il trekking che accompagna fino alle pendici dell’Everest è alla portata di molti. Si tratta di un percorso non impegnativo a livello tecnico, per compierlo basta avere un discreto allenamento per potersi muovere agevolmente anche in quota. Il percorso si sviluppa lungo sentieri, supera esotici ponti tibetani e attraversa villaggi che permettono una piacevole immersione nell’ambiente naturale ma anche un incontro unico con i popoli della valle del Khumbu.

La partenza è da Kathmandu, capitale nepalese. Da qui un volo aereo permette di raggiungere Lukla, effettivo punto di partenza del trekking. Il volo, classificato tra i più pericolosi al mondo, potrebbe essere l’esperienza più adrenalinica della vostra vita. Oltre si entra nel Parco Nazionale di Sagarmatha pernottando durante i giorni di cammino in comodi e confortevoli dotati di docce wifi e capaci di sfornare ogni prelibatezza, compresa la pasta al pomodoro.

Davanti ai vostri occhi vedrete sfilare l’elegante Ama Dablam, incontrerete l’eccellenza italiana del Laboratorio Piramide e finalmente si svelerà ai vostri occhi l’Everest.

K2, il cuore selvaggio del Pakistan

Non una semplice esperienza, ma l’esperienza. Una totale immersione nel mondo naturale, al cospetto delle cattedrali della terra, in uno degli ambienti più suggestivi, duri e selvaggi che il mondo ci abbia regalato.

Si parte dalla capitale del Pakistan, Islamabad, e con un volo interno si raggiuge Skardu, nel nord del Paese. In alternativa si può viaggiare via terra, affrontando in jeep la celebre Karakorum Highway, un’avventura nell’avventura. Da Skardu si prosegue ancora sulla jeep fino ad Askole, l’ultimo avamposto raggiungibile con un mezzo a motore. Zaino in spalla di fronte abbiamo un’ottantina di chilometri per nulla scontati.

Il trekking che accompagna al campo base del K2 non fa per tutti. A differenza del cammino per l’Everest le difficoltà tecniche sono ben più elevate e la comodità minore. La notte si dorme in tenda e durante la notte le temperature sono spesso rigide. Inoltre ci troviamo in una zona di confine con la Cina, per questo controllata militarmente. Per potersi godere questo incredibile trekking bisogna infatti richiedere un permesso ed essere accompagnati da una guida locale autorizzata.

Bisogna essere discretamente allenati e saper gestire la quota, per molti giorni si cammina oltre i tremila metri sulle pietraie e sul ghiacciaio. Prima si costeggia il torrente Baltoro, poi si raggiunge l’immensa fronte dell’omonimo ghiacciaio. Oltre lo si segue fino a raggiungere il Circo Concordia. Qui si svela finalmente la piramide del K2 e non potrete fare altro che emozionarvi di fronte alla bellezza di quella piramide perfetta affiancata da Broad Peak, Gasherbrum I, Gasherbrum II e Gasherbrum IV. Un anfiteatro che parla di alpinismo d’altissima quota, di vite umane andate per un sogno, di fragilità e perfezione. Ma prima di giungere a questo punto avrete modo di ammirare le Torri di Trango e i Masherbrum. Insomma, se masticate un po’ di storia dell’alpinismo sarete ben consci di camminare gli stessi passi dei più grandi di sempre. Così fino ai piedi della seconda montagna della Terra. Qui sentirete la sua forza incombere su di voi, immaginando cosa possa voler dire sfidare i suoi ghiacci eterni.

Kilimangiaro, sul tetto d’Africa

Raggiungere una delle Seven Summits “semplicemente” camminando? Sì, è possibile! Si può fare in Africa, sul Kilimangiaro, la cima più alta cima del continente nero. Raggiungere i suoi 5895 metri è fisicamente impegnativo perché i versanti, come tipico per la tipologia di vulcano a cui appartengono, sono ripidi e richiedono uno sforzo non indifferente. Fatica che viene ripagata quando il sentiero spiana e lo sguardo si allunga alla ricerca dell’orizzonte, che da quassù è quasi infinito. Nei giorni tersi si può godere della curvatura della Terra.

Sono circa 25mila le persone che ogni anno provano a raggiungerne la vetta. La maggior parte sceglie di affrontare la Marangu route, l’itinerario più semplice dotato, tra l’altro, di piccoli e accoglienti rifugi per la notte. Chi volesse provare un’esperienza più “wild” può tentate lungo gli altri percorsi, dormendo in tenda. Seguendo la via Marangu gli escursionisti impiegano circa 7 giorni per raggiungere la vetta. Non si tratta di un trekking lunghissimo, ma richiede del tempo per permettere al corpo di acclimatarsi abituandosi alla quota.

Patagonia, al cospetto del granito argentino

Se salirlo è un privilegio riservato a forti e preparati alpinisti, tutti possono invece godere della sua vista camminando alle sue pendici. Stiamo parlando del Fitz Roy. Ci troviamo all’estremo sud dell’America Latina, in Patagonia, al confine tra Argentina e Cile. Il trekking raggiunge i 1170 metri della Laguna de Los Tres partendo dal villaggio di El Chalten. Per raggiungere la nostra meta sono sufficienti poco più di tre ore di cammino per trovarci di fronte a uno degli spettacoli più sorprendenti che la natura ci possa regalare. Nulla in confronto a quanto visto fin qui. Un piccolo specchio d’acqua dominato da un vasto ghiacciaio oltre cui spiccano le verticali guglie del Fitz Roy. Sognate e lasciatevi trasportare dal vento patagonico, che ripaga di ogni fatica. Non troverete nessun altro luogo come questo.

Machu Picchu, alla scoperta degli Inca

Non un semplice trekking, ma un percorso di scoperta culturale. Raggiunge i 4200 metri di quota e conduce al sito archeologico UNESCO di Machu Picchu. Parliamo di uno dei luoghi più famosi e instagrammati al mondo. Ci troviamo sulla catena Andina, in sud America, e la salita può richiedere fino a 3 giorni. Raggiunto ogni anno di migliaia di persone offre tre possibili accessi e ripaga di ogni sforzo. Quando si raggiunge “la cima” lo sguardo si apre sulle rovine di Machu Picchu lasciando il cervello tra domande e stupore legate a un popolo misterioso quanto affascinante. Per non parlare dell’ambiente naturale in cui vi muoverete, dalla foresta pluviale alla rada vegetazione dell’alta montagna. Un’esperienza più unica che rara.

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