AlpinismoAlta quota

Nuova via sul Cho Oyu, non è finita: i nepalesi si uniscono in un’unica squadra

Nello scrivere ieri della fine delle spedizioni invernali, ci eravamo chiesti se le due squadre al Cho Oyu avrebbero davvero chiuso i tentativi sulla montagna con la fine della stagione o se invece si sarebbe continuato ad oltranza facendo prevalere la volontà di aprire una nuova via commerciale sul versante nepalese.

Poche ore fa è arrivata la conferma: non è ancora finita. Ad annunciarlo Gelje Sherpa, che all’interesse turistico nepalese di avere una propria via normale (quella attuale è in Cina) affianca anche quello personale di diventare il più giovane a scalare tutti i 14 8000 (con ossigeno). Per massimizzare le possibilità di riuscita di questo progetto, l’alpinista ha annunciato che parte della sua squadra si unirà a quella di Pioneer Adventures’s, che sta salendo dalla parte di Thame, sul confine con il Tibet. “Abbiamo la stessa missione” dice il nepalese. “Insieme siamo più forti! Insieme possiamo renderlo possibile. Ho imparato dall’invernale al K2 che uniti vinciamo! scrive ancora Gelje Sherpa, che ricordiamo essere stato tra i 10 alpinisti nepalesi a conquistare l’ultimo 8000 inviolato in inverno. “Non è ancora finita! Il fallimento è un’opzione, ma non finché non abbiamo provato tutto ciò che è in nostro potere per avere successo!”

L’alpinista, nell’annunciare i nuovi sviluppi, ha anche raccontato i motivi che hanno portato alla decisione di rinunciare a 7900 metri durante l’ultimo tentativo di vetta, tra cui la squadra dimezzata a causa dell’ammalarsi di alcuni alpinisti, il forte vento con raffiche fino a 100 km/h e dei problemi con una maschera dell’ossigeno. Lo sherpa parla infine di una sezione di parete molto tecnica vicino alla cresta in direzione della cima. “Eravamo così vicini! Ma la nostra salute e sicurezza sono la priorità”.

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