Gente di montagna

Quintino Sella, promotore ante litteram delle Terre alte

Alpinista, politico, fondatore del Club Alpino Italiano. Ripercorriamo la sua vita e le innumerevoli iniziative portate avanti per lo sviluppo della montagna e dell’alpinismo

“Si dice che i montanari spiccano per una singolare pertinacia nel loro affetto al luogo natio. Ed io vi confesso che, anche negli anni passati fuori d’Italia, in città popolose ed in studii, fra cui potenti distrazioni non mancavano, oh! quante volte si presentavano alla mia mente le cime della Rovella e del S. Bernardo.”

Quintino Sella

Alpinista, politico, fondatore del Club Alpino Italiano. È stato anche uno scienziato il piemontese Quintino Sella, un mineralologo e un ingegnere con la passione per l’archeologia. Figura poliedrica, diplomatico carismatico, politicante ambizioso e incorruttibile, studioso di primordine. Promotore del territorio e dell’alpinismo nostrano, figura di primo piano nell’Italia di metà e fine Ottocento.

La vita

Quintino Sella nasce a Sella di Mosso, nel biellese, 7 luglio 1827. È l’ottavo di una famiglia numerosa famiglia di 20 figli. I suoi genitori Maurizio e Rosa sono imprenditori nel settore lanifero, veri e propri pionieri dell’era industriale nel biellese. È il padre, insieme al cugino Pietro, a dare un impulso all’attività di famiglia quando nel 1935 apre un suo lanificio dotato di moderni filatoi meccanici. Nel 1844, con la morte del padre, Quintino e i suoi tre fratelli maschi divengono proprietari dell’azienda.

Di pari passo all’attività di famiglia Sella si dedica agli studi di ingegneria idraulica a Torino, dove si laurea il a agosto 1847. Dopo aver conseguito il titolo, spinto probabilmente dalla passione, si trasferisce per un periodo a Parigi, presso l‘École des Mines dove si dedica ad approfonditi studi in campo minerario. Sono anni intensi per il giovane Sella che dopo aver terminato lo studio si dedica ad apprendistati in diverse realtà aziendali, oltre a molti viaggi studio che lo portano tra Francia, Regno Unito e Germania. A 25 anni viene nominato professore di geometria applicata alle arti presso il Regio Istituto Tecnico di Torino. Nel 1853 ha invece occasione di lavorare in Savoia come reggente temporaneo nel distretto minerario. Nello stesso anno riceve l’incarico di professore sostituto di matematica presso l’Università di Torino.

Negli anni a venire Quintino Sella assume un ruolo fondamentale nella ricerca cristallografica grazie ai suoi studi riconosciuti a livello internazionale.

Quintino Sella si sposa il 29 luglio 1853 con la cugina Clotilde Rey, con cui ha sette figli.

Muore il 14 marzo 1884 a 56 anni. Riposa presso il cimitero monumentale di Oropa.

La politica

La carriera politica di Quintino Sella trova origine dopo il suo rientro in Italia dalla Francia. Si fa notare e nel 1859 riceve il suo primo incarico: viene nominato membro della Commissione per il riordino degli studi universitari. Poco dopo, a 32 anni, diventa membro ordinario del consiglio superiore di Pubblica Istruzione.

Il vero impegno politico arriva però solo nel 1860, sotto la spinta di Camillo Benso Conte di Cavour. Prima deputato del Collegio di Cossato, poi segretario generale del Ministero della Pubblica Istruzione nel 1861 mentre l’anno successivo passa al Ministero delle Finanze. Nel giro di un paio di anni Sella viene riconosciuto come uno dei più autorevoli rappresentati della Destra storica. Caratteristica che dimostra quando nel 1864 diviene Ministro delle Finanze sotto il governo Lamarmora. Sono anni difficili per le casse dello Stato che hanno dovuto affrontare i costi dell’unificazione nazionale. Ma Sella non si perde d’animo e fa il suo dovere per raggiungere il pareggio di bilancio. La sua politica economica è dura e spesso impopolare, come nel caso dell’introduzione della tassa sul macinato. In seguito ricopre per una seconda volta il ruolo di Ministro delle Finanze sotto il governo Lanza.

Tra le sue iniziative più importanti l’istituzione della prima scuola professionale pubblica e la costituzione delle casse di risparmio postali.

La montagna

La passione per la montagna di Quintino Sella trae origine dal luogo di origine nel biellese, da quelle sagome che chiare chiudono l’orizzonte. Si incrementa notevolmente durante i periodi trascorsi all’estero quando sovente si fa sentire la nostalgia per valli e vette casalinghe.

A undici anni sale la sua prima cima, il Monte Mucrone (2335 m), nel biellese. Mentre una decina di anni dopo, durante uno dei suoi viaggi studio all’estero raggiunge la vetta del Puy de Dôme, antico vulcano in terra francese.

La prima vera ascensione arriva solamente nel 1854 quando scala il Breitorn (gruppo del Monte Rosa) insieme al Conte Paar, rappresentante degli stati sardi, e ad alcune guide. Si tratta di una delle prime salite alla montagna e in discesa si vivono momenti drammatici. Il Conte scivola e con la guida che lo segue. A impedire un esito infausto Sella e una guida che hanno tenuto la caduta. Segue poi una salita al Vesuvio nel 1861, durante un viaggio di lavoro come deputato.

Nell’agosto del 1863 eccolo invece sul Monviso con la prima cordata interamente italiana. Ne fanno parte Quintino Sella; Paolo e Giacinto Ballada de Saint Robert, fratelli di Verzuolo; e il deputato calabrese Giovanni Baracco. La loro è inoltre la terza salita assoluta alla montagna più alta delle Alpi Cozie. Si tratta di una salita importante per Sella, che proprio dopo essere sceso dal Monviso propone la fondazione di un club che riunisca gli appassionati di montagna sulle orme di quanto già realizzato a Londra e a Vienna. L’idea ha un successo così grande che non passano nemmeno due mesi dalla salita alla fondazione del club, che avviene il 23 agosto 1863 presso il Castello del Valentino. I soci sono una quarantina raggruppati all’interno del “Club Alpino”. Due anni dopo si sarebbe poi trasformato in “Club Alpino Italiano”. Primo presidente della neonata associazione è il Barone Ferdinando Perrone di San Martino mentre nel 1864, in seguito alla morte del Barone, passa a Bartolomeo Gastaldi. Questo nonostante la direzione del club abbia votato unanimemente per affidare la direzione a Sella, che si vede costretto a rifiutare a causa degli impegni politici. Quintino Sella accetta la carica solo nel 1876, tenendola fino alla morte.

Tra gli ambiziosi progetti alpinistici, con molte influenze politiche, del fondatore del club vi è il desiderio di una conquista (come si diceva al tempo) italiana del Cervino, l’ultima grande cima inviolata sulle Alpi. Per questo già nel 1864 dialoga con la guida di valle Jean Antoine Carrel. L’idea è quella di un tentativo estivo, ma i molti impegni politici di quell’anno glielo impediscono. Alla fine la prima salita riesce agli inglesi nel 1865 mentre, pochi giorni dopo, Carrel anche su “pressione” di Sella porta a termine la prima salita dal versante italiano.

Gli anni Settanta sono quelli che vedono Quintino Sella compiere le sue maggiori ascensioni, a partire dalla traversata del Monte Rosa nel 1872, seguita da un ripetizione l’anno successivo, questa volta in cordata con i suoi figli maggiori Corradino e Alessandro. I due ragazzi diventano i suoi compagni di cordata per numerose salite, come il Lysjoch, il Colle delle Locce, la Dufour. Nel 1877 finalmente è il suo turno di salire il Cervino e poi, nel 1879, raggiunge la vetta del Monte Bianco.

Curiosità

A Quitino Sella è dedicato un minerale, la Sellaite, come riconoscimento all’importanza dei suoi studi sulla cristallografia.

Numerosi i rifugi che portano il suo nome sulle Alpi: Rifugio Quintino Sella al Monviso; Rifugio Quintino Sella ai Rochers del Monte Bianco; Rifugio Quintino Sella al Felik (Monte Rosa); Rifugio Quintino Sella nelle Dolomiti di Brenta. A lui è dedicata anche la Cima Sella (2914 m) la vetta più meridionale della Catena del Grostè.

“Al Sella il club alpino non deve solo le origini, ma anche il grande sviluppo che ebbe di poi, giacché vi consacrò tutta quella energia e prontezza d’ingegno mirabili di cui non era mai avaro per le cose che gli stavano a cuore.”

Alessandro Guiccioli

 

Articolo scritto da Gian Luca Gasca e pubblicato originariamente nel febbraio 2021; aggiornato dalla redazione di montagna.tv il 12 marzo 2024.

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