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Una montagna sacra per i 100 anni del Parco Nazionale del Gran Paradiso?

Una montagna sacra, su cui l’uomo non può salire. È questa la proposta portata avanti da molti nomi noti del mondo della montagna per celebrare i 100 anni del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Una montagna su cui non mettere piede, inviolabile, per tutto il 2022. La scelta è ricaduta sul Monveso di Forzo, vetta minore del massiccio che tocca i 3322 metri di quota.

La proposta arriva da Toni Farina e Antonio Mingozzi, rispettivamente consigliere ed ex direttore del parco nazionale. L’obiettivo è quello di lanciare un messaggio di responsabilità verso la tutela della natura, un segnale “nuovo e dirompente” come affermano i promotori dell’iniziativa che oggi raccoglie circa 500 adesioni. Tra queste quelle di nomi rilevanti per l’alpinismo e la cultura di montagna in Italia come Enrico Camanni e Alessandro Gogna. Ma anche Manolo, Hervé Barmasse, Michele Serra, Duccio Canestrini e Luca Mercalli.

Nessuna imposizione

“Si tratta di una proposta interessante perché oggi, nel nostro mondo conformista, abbiamo bisogno di provocazioni” afferma Enrico Camanni. “Non si tratta di un divieto. La montagna sacra non è pensata con questa concezione, ma come progetto culturale. Non ci saranno controlli e non ci sarà nessuna interdizione formale. L’impegno a non raggiungere la vetta del Monveso di Forzo diventa così una scelta personale, maturata dopo aver letto e ascoltato le argomentazioni dei proponenti. “Ognuno rimane libero di fare la propria scelta, ma è affascinante l’idea di identificare in alcune cime un luogo sacro, dove ‘sacro’ è da intendersi nel senso laico del termine. Vette da osservare riflettendo sulla nostra finitezza, contro l’idea del no limits che impera su tutto.

Non esistono montagne sacre

“Temo che consacrare ora una vetta trasformandola da un giorno all’altro in un tabù potrebbe avere un sapore artificioso, al limite del ridicolo. La sacralità delle montagne giace al fondo di ciascuno di noi e non proviene dagli dei o da chi si autoproclama un loro avatar”. Questo il pensiero di Carlo Alberto Pinelli, presidente onorario di Mountain Wilderness International, che si oppone alla proposta di istituire una montagna sacra. Non tutti sono infatti d’accordo con la proposta avanzata.

“I principali obiettori affermano che non ha senso perché non esistono montagne sacre. Io dico che proprio per questo ha senso farlo afferma Camanni. “Non è ovviamente il significato di montagna sacra buddista. La nostra è una visione che vuole promuovere la sacralità laica dei luoghi. Una grotta, un collina, una radura, un bosco, non per forza una cima. Luoghi a cui riconosciamo un significato che va al di là della nostra voglia di consumarli”.

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3 Commenti

  1. Un segnale nuovo e dirompente dichiarare “Montagna Sacra” il Monveso di Forzo” dove non va nessuno? Perchè
    non il Gran Paradiso dove vanno tutti?

  2. https://www.treccani.it/enciclopedia/sacro/
    il termine sacro e’ un aggettivo si appiccica a troppe situazioni o oggetti.Neppure il panteismo Il termine panteismo (che deriva dal greco e significa «tutto è Dio») entrò nel linguaggio filosofico agli inizi del 18° secolo per indicare quella concezione che pone come principio di tutta la realtà un’unica sostanza divina, talora identificata con la natura. e’ sempre ben visto.)

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