Cervino CineMountain Festival: una XXIV edizione da record
Il Cervino CineMountain Festival svela finalmente le sue carte: quella che prenderà il via a Breuil-Cervinia e Valtournenche dal 31 luglio al 7 agosto è una XXIV edizione da record e non solo per il numero di pellicole in concorso – 51 film selezionati provenienti da 24 Paesi diversi – e le anteprime – 25 tra italiane e mondiali – ma per il fitto calendario di appuntamenti e gli ospiti che animeranno le Matinées e le serate durante gli 8 giorni di programmazione (trovate qui il programma completo).
Catherine Destivelle e Antoine Le Menestrel, Hervé Barmasse e Nives Meroi, Angelika Rainer, il funambolo conquistatore di record del mondo Nathan Paulin, la pluriprimatista di immersioni Alessia Zecchini, il meteorologo Luca Mercalli, lo scrittore Marcello Fois: sono solo alcuni dei nomi che arricchiranno il già “affollato” parterre di registi, sceneggiatori e produttori, da Paolo Cognetti a Nicolò Bongiorno, che hanno scelto il Festival per presentare le loro opere cinematografiche.
Al centro i grandi temi dell’attualità, dalle Olimpiadi al cambiamento climatico, alla montagna come evasione dallo stato di isolamento, reinterpretati attraverso l’arte, il cinema, la musica, il teatro e le parole dei protagonisti. Tra le novità di quest’anno At 6 o’clock!, una serie di eventi speciali pomeridiani, tra incontri, spettacoli teatrali e proiezioni dedicate al pubblico più giovane.
Gli eventi da non perdere
- Sabato 31 luglio h. 18:00 – INAUGURAZIONE DELLA XXIV EDIZIONE DEL CERVINO CINEMOUNTAIN FESTIVAL. Il sipario si alzerà nella storica piazzetta delle Guide di Valtournenche: le note avvolgenti del violino di Michele Mammoliti, saranno protagoniste e accompagneranno la danza verticale della bandiera bianca di Antoine Le Menestrel, il poeta dell’arrampicata. Un’unica performance per due artisti che si incontrano in un inno all’esplorazione e alle relazioni che vola altro sopra i confini e le limitazioni del momento attuale. A seguire Nives Meroi e Roberto Bombarda, Communication Manager di Montura, sostenitrice del festival, presenteranno il progetto “Sarabanda ai margini del cielo”, un film interamente girato nei paesaggi della Valtournenche sulle note del musicista Mario Brunello, inseguendo la magia di Bach al cospetto del profilo imponente del Cervino (in collaborazione con Montura, Forte di Bard e Antiruggine).
- Domenica 1 agosto h. 11.00, Piazzetta delle Guide, Valtournenche. Via alle Matinées letterarie. Il meteorologo Luca Mercalli presenterà la sua novità editoriale dal titolo “Salire in montagna” (Einaudi): è il racconto della sua recente fuga dalla Pianura Padana alle montagne, capaci di rappresentare un’alternativa, un rifugio e un luogo di resistenza.
- Domenica 1 agosto h. 21.00, Centro Congressi, Valtournenche. Evento “Pour aller au-delà”. Nell’anno in cui l’arrampicata debutta alle Olimpiadi, il festival dedica una importante serata al dibattito perdurante tra sui valori etici che la caratterizzano in un confronto fra generazioni, esperienze e punti di vista diversi: due icone degli anni ’80, Catherine Destivelle e Antoine Le Menestrel, firmatari nel 1985 del famoso del “Manifesto dei 19” contro l’affermarsi della competizione e di una visione “sportiva” dell’arrampicata e i campioni del paraclimbing gli italiani Simone Salvagnin (campione del mondo 2011 fra gli atleti non vedenti) e Urko Carmona Barandiaran (che ha scalato per primo 8a senza una gamba e vincitore di trofei internazionali): due atleti che, attraverso la dimensione agonistica, hanno trovato in questa disciplina una strada per affermarsi e andare al di là dei propri limiti. Un momento di riflessione sul significato di questa disciplina, tra sport e filosofia, competizione e sfide personali.
- Lunedì 2 agosto h. 11:00, Matinée, Piazzetta delle Guide, Valtournenche: “Quintino sella: lo statista con gli scarponi”, raccolta di testi rari del celebre fondatore del CAI, e “La Bataille du Cervin”, un’opera imprescindibile della letteratura di montagna, sono due dei libri curati da Pietro Crivellaro, giornalista e storico dell’alpinismo. Insieme a Catherine Destivelle, scalatrice ed alpinista, che ha co-fondato e dirige “Les Éditions du Mont-Blanc”, editrice della versione francese de “La Battaglia del Cervino”, e a Roberto De Martin, ex presidente del CAI e dell’europeo Club Arc Alpin, affronteranno il tema della diffusione della cultura di montagna e delle sue storie, al di là delle frontiere nazionali e linguistiche.
- Martedì 3 agosto h. 18:00, Centro Congressi, Valtournenche. Evento “At 6 ‘o clock”. A metà tra danza e teatro, tra romanzo d’amore e incontro poetico, lo spettacolo “Bonatti je t’aime” di Elena Pisu è uno dei nuovi appuntamenti At 6 ‘o clock. Una danzatrice incontra Bonatti, se ne innamora leggendo di imprese ed emozioni fermate dalle pagine dei suoi libri, e tenta di riviverlo attraverso i movimenti del corpo, creando immagini in movimento.
- Mercoledì 4 agosto h. 11.00, Matinée, Piazzetta delle Guide, Valtournenche. Nel romanzo di Marcello Fois “Nel tempo di mezzo” le vicende umane si alternano come le stagioni, sullo sfondo di una natura magistralmente raccontata, che accompagna il percorso dei protagonisti nel bene e nel male, tra calamità e mutamenti. Lo scrittore sarà al festival per raccontare il suo tempo di mezzo, intervistato dal direttore di Borgate dal Vivo Alberto Milesi.
- Giovedì 5 agosto h 21.00, Centro Congressi, Valtournenche. Evento “(S)calata negli abissi”. Cosa hanno in comune le vette delle montagne più alte e gli abissi più profondi del mare? Alessia Zecchini, pluriprimatista mondiale di immersione in apnea, campionessa europea e mondiale, considerata l’apneista più forte del mondo, e Hervé Barmasse, alpinista e climber valdostano che per primo ha salito tutte e sei le creste del Cervino, si confrontano e ci raccontano analogie e differenze nel superare i propri limiti tra cielo e mare. Alessia si immerge nelle profondità alla ricerca di un modo personale e autentico di mettersi alla prova e ascoltare il proprio corpo, lo stesso obiettivo che spinge Barmasse a sfidare le montagne. Un obiettivo che riunisce vette e abissi sotto un’unica e indomita voglia di avventura.
- Venerdì 6 agosto h. 11.00, Matinée, Piazzetta delle Guide, Valtournenche. La montagna con i suoi boschi e i pendii che nascondono alla vista, il buio profondo della notte, i suoni che cambiano. Quale teatro migliore per “Brividi”, la collana di gialli edita da Mulatero che raccoglie alcuni dei più grandi capolavori della letteratura noir ambientata sulle vette del mondo. Leonardo Bizzaro, giornalista di Repubblica, dialoga con Fabrizio Torchio, autore dell’ultimo dei libri della collana, dal titolo “Sherlock Holmes e il tesoro delle Dolomiti”, e con Claudio Primavesi, direttore della rivista specializzata Skialper, pubblicata da Mulatero Editore.
- Sabato 7 agosto h. 11.00, Matinée, Via Jean-Antoine Carrel, Breuil-Cervinia. “Ballata per il tempo sospeso”. Nel 2019 ha camminato a piedi nudi su una slackline sospesa a 150 metri d’altezza sui tetti di Parigi, tra un grattacielo e l’altro, tenendo con gli occhi al cielo i presenti e con il fiato sospeso gli spettatori che, per 35 minuti, lo hanno seguito in diretta su France 2. Nel 2020 ha coperto in sicurezza i 648 metri che separano le due sponde del ghiacciaio d’Argentière (versante francese del Monte Bianco) su una highline di 2,5 cm per sensibilizzare sui danni del riscaldamento globale. E ancora i 650 metri tra la Torre Eiffel e il Trocadèro, i 1600 tra il Paroi Dérobée e la Créte de Mont Mal, sopra il canyon La clue d’Aiglun, che lo ha portato alla conquista del record mondiale di highline battutto pochi giorni fa. Sono solo alcune delle imprese di Nathan Paulin, il ventisettenne funambolo francese autore di decine di memorabili primati del mondo. Al Cervino CineMountain regalerà un’inedita camminata sospesa sulla via centrale di Breuil-Cervinia, per poi raccontare, una volta sceso a terra, la sua filosofia del tempo sospeso, da un’estremità all’altra della fune.
- Sabato 7 agosto h. 21.00, Piazzetta delle Guide, Valtournenche. Serata di consegna degli Oscar della Montagna. Nella suggestiva piazzetta che racconta le storie degli eroi di Valtournenche, si chiude la XXIV edizione che svela i vincitori degli Oscar del cinema di montagna 2021. La serata si chiuderà con una rievocazione della montagna del passato, quella più intima, vissuta e impressa sulla celluloide dei filmini amatoriali, realizzati con pellicole italiane, prodotte dall’azienda ligure Ferrania che per l’occasione apre i suoi archivi: un patrimonio immenso che racconta la storia del cinema italiano (da Pasolini, a Rossellini, da Fellini, a Lattuada) e, soprattutto, del nostro paese nella sua vita quotidiana, immortalata nelle immagini in movimento di migliaia e migliaia di cineasti amatoriali. La partenza in comitiva, i panorami dai finestrini, lo spuntino, le cadute sulla neve, le cordate di amici sorridenti, miscelati al gusto. Ad accompagnare questo viaggio audiovisivo e un po’ malinconico, tra le cose che non sono più, ci saranno le parole di Gabriele Mina, antropologo e curatore del Ferrania Film Museum, e Alessandro Bechis, e le musiche di Donato Stolfi (percussioni) e Manuel Pramotton (sax soprano e contralto, flauto traverso).
Film in concorso
Sono 51 i film in concorso ed è già tutto pronto per quello che sarà un nuovo viaggio ai confini del mondo, tra i popoli, le tradizioni e le culture, ma anche introspettivo, attraverso le singole storie dei protagonisti alla ricerca di loro stessi o delle loro radici, ognuno con il proprio tempo, a volte sospeso nel proprio spazio, fisico e interiore. E poi le grandi imprese alpinistiche, le avventure e le spedizioni nei luoghi più estremi e i grandi temi della più stretta attualità, con al centro la montagna come paradigma di personali sfide quotidiane.
Come ogni anno saranno tre le categorie in concorso: i Grand Prix des Festivals – Conseil de la Vallée, l’“Oscar del cinema di montagna”, che il Cervino CineMountain assegna alle opere vincitrici dei principali Festival di settore; il Concorso Internazionale, che riunisce le pellicole iscritte selezionate dalle oltre 500 arrivate quest’anno da 69 Paesi diversi; CineMountain Kids, una selezione dei migliori film di animazione che raccontano le storie di montagna “incantate”.
I Grand Prix des Festival
Da 24 anni il Festival assegna quelli che sono ormai considerati gli Oscar del Cinema di Montagna.
In questa edizione sono otto i film che concorreranno al Premio, pellicole differenti e che nella loro varietà di soggetti e ambientazioni, rappresentano il meglio della produzione del cinema di montagna, selezionati fra i vincitori dei Grand Prix nei festival membri dell’International Alliance for Mountain Film, l’associazione che raggruppa le principali manifestazioni internazionali. Il grande protagonista è il viaggio, o – meglio – i viaggi, declinati nella pluralità delle esperienze umane e delle traiettorie esistenziali di atleti, alpinisti, sherpas, avventurieri e “semplici” montanari,
Paradigmatica, in questo senso, è l’epica traversata dei mari australi, fino alla Baia delle Balene, raccontata da Maciek Jabłoński in SELMA, con un occhio attento alle sfumature psicologiche dei suoi personaggi e alle loro relazioni, nel claustrofobico contesto di 4 mesi di navigazione estrema.
Anche i film di due grandi maestri del cinema di montagna, Michael Dillon e Pavol Barabas, si concentrano ancora una volta sul tema della spedizione, che si fa, al contempo, viaggio interiore e impresa ai limiti delle possibilità umane: il primo raccontando, con il suo OCEAN TO SKY, la sfida di Edmund Hillary sul fiume Gange, per superare la perdita della moglie e della figlia in un incidente aereo; il secondo dedicando ad una delle pagine più straordinarie dell’alpinismo moderno il suo EVEREST – THE HARD WAY, vincitore di tre Grand Prix nei festival internazionali.
La tradizionale struttura narrativa del film di spedizione viene invece stravolta nel documentario di Eliza Kubarska, THE WALL OF SHADOW, in cui il punto di vista del racconto si sposta verso una famiglia di sherpa, capovolgendo ogni romantica idealizzazione dei “conquistatori delle vette”.
Altri film delineano percorsi più spiccatamente esistenziali: dalla storia di fuga e riscatto sociale attraverso lo sport, filmata con sensibilità e passione da Adam Brown in EN LA TORMENTA (Anteprima italiana), alle odissee nel tempo e nella memoria di ANCHE STANOTTE LE MUCCHE DANZERANNO SUL TETTO (fresco trionfatore del Festival di Trento) e del film iraniano THE SILHOUETTES (Anteprima italiana), sospese drammaticamente fra il peso del passato e la speranza nel futuro.
Temi che ritornano anche, concludendo, nel premiatissimo A TUNNEL di Nino Orjonikidze e Vano Arsenishvil, dove una delle icone del viaggio nella cultura moderna – la ferrovia – diventa il simbolo di un cambiamento epocale, di una cesura netta nelle tradizioni e nella cultura.
Il concorso internazionale
Sono 25 le pellicole selezionate nel Concorso Internazionale, provenienti da 11 Paesi diversi e scelte tra le oltre 500 opere, tra corto e lungometraggi iscritti sulla piattaforma dedicata, con ben 19 anteprime due delle quali mondiali. I film si contenderanno i sei Premi in palio nelle varie categorie: “Montagne du Monde” (per il miglior film straniero), “Montagne d’Italia” (per il miglior film italiano), “Montagne Tout Court” (per il miglior cortometraggio), “Premio C.A.I.” (per il miglior film di alpinismo, arrampicata, esplorazione), “Premio SONY” (per la migliore fotografia) e “Premio del Pubblico”.
Nell’edizione di quest’anno irrompe con tutta la sua dolorosa forza, il tema della stretta attualità legata alla pandemia. La montagna diventa fuga dall’isolamento, sollievo dall’orrore, “luogo” fisico e immateriale di fuga o di ritorno a se stessi: è questo uno dei principali filoni che riunisce molte delle pellicole in Concorso nell’edizione 2021. Le opere interpretano e raccontano la vita ai tempi del Covid, con i suoi eroi, come il paramedico di LOCK DOWN ROCK UP (Anteprima italiana) Jerome Mowat, che si libera dell’orrore quotidiano solo concentrandosi su un pezzo di roccia, o il protagonista di ISOLATION, dell’italiano Dario Tubaldo, che si isola volontariamente in montagna per ritornare alla libertà. E se la pandemia ha contributo a far emergere il bisogno di ritrovarsi, la produzione cinematografica dell’ultimo anno ne rappresenta la messa in scena. Sono diverse, infatti, le pellicole che affrontano il tema della ricerca interiore, che spesso si esplica in un bisogno di vedersi fuori da sé esaltato dall’esperienza in natura: storie di donne “ribelli” che trovano nel bosco o nel vuoto verticale la loro libertà, raccontate in HARRIA HERRIA e MAITE, o di scelte estreme messe in crisi dalla voglia di costruire rapporti e relazioni, come quelle del protagonista di AS FAR AS POSSIBLE (Anteprima italiana).
Sono due i road movie selezionati in questa edizione, due pellicole diverse ma entrambe ricche di inquadrature mozzafiato. Sulle orme di Hemingway, Raymond Carver, H.D. Thoreau, Jack London, Herman Melville e Chris McCandless, in SOGNI DI GRANDE NORD lo scrittore Paolo Cognetti affronta un percorso originale e dal potente impatto visivo in un viaggio letterario ed emozionante dalle Alpi all’Alaska. Con un approccio diverso, enfatico, quasi poetico, PIZ REGOLITH (Anteprima italiana), dello svizzero Yannick Mosiman, propone una nuova estetica alpina raccontando un’avventura in remote regioni montuose.
Immancabili le imprese alpinistiche, quelle storiche rievocate o raccontate con nuovi occhi, come CERVINO, LA CRESTA DEL LEONE, di Hervé Barmasse, o rivissute come LE GRAND PARADIS. E nell’anno in cui l’arrampicata fa il suo esordio alle Olimpiadi, il Festival propone tre pellicole ne narrano la voglia indomita di libertà rimasta intatta attraverso le generazioni, da quella di Antoine Le Menestrel, protagonista di L’ESCALADE LIBÉRÉE, a quella di due grandi campionesse italiane, Angelika Rainer in MY UPSIDE DOWN WORLD, impegnata in una riflessione sulla sua carriera, alla ricerca di nuovi stimoli e nuove vie da percorrere, e NEVER GIVE UP LAURA ROGORA, che racconta la vita oltre i primati e le vittorie della giovanissima arrampicatrice. Ma la montagna non è solo successi e record, spesso restituisce dolori incolmabili trasformandosi in lutto: è il delicato tema affrontato a viso aperto da protagonisti come Alex Honnold, Tommy Caldwell, Lynn Hill e molti altri nella pellicola A THOUSAND WAYS TO KISS THE GROUND (Anteprima italiana).
Il Cervino CineMountain è soprattutto luogo di incontro, dove lo sguardo si apre sul nuovo e sul diverso, come i popoli delle Terre Alte, quelli che fanno delle piccole sfide la quotidianità: le pellicole di quest’anno portano lo spettatore ai quattro angoli del mondo, dall’Azerbaigian di APPELÉ, alla Colombia, dentro la tribù dei Quillasinga di ENTRE FUEGO Y AGUA (Anteprima italiana), dalle difficili storie dei suicidi tra i guerrieri a cavallo della Mongolia in THE WHEEL (Anteprima italiana), alle montagne del Caucaso di IRAKLI’S LANTERN (Anteprima Italiana), dove il protagonista, Irakli, vive da solo come ultimo abitante del villaggio più alto d’Europa, dalla regione himalayana del Ladakh, raccontata da Nicolò Bongiorno in SONGS OF THE WATER SPIRITS.
La mente al di là di ogni confine scatena l’immaginario che appaga il desiderio, come quello di divertirsi la radice di ogni meraviglia, come nel magico e burlesco VERS CE LIEU ENFOUI (Anteprima Italiana), nel fantastico MY LAST DAY OF SUMMER (Anteprima Italiana), al confine tra fumetto e realtà, o in MAXIMUM MODERNE, in cui anche la vicina fine del mondo può rendere euforici.
E non potevano mancare film che affrontano i temi delicati degli effetti del cambiamento climatico sul paesaggio montano, raccontati in UNTITLED ABISKO (Anteprima italiana) e ICEMELTLAND PARK, o della difficile convivenza con il lupo, tornato a ripopolare le campagne della Repubblica Ceca e protagonista di WOLVES AT THE BORDER (Anteprima italiana) e i film che sperimentano nuove declinazioni cinematografiche come PROVACI ANCORA, MICH, in anteprima mondiale al festival, un’opera che trascende ogni schema, dimenticandosi finanche dello spettatore che diventa egli stesso l’occhio della videocamera.
Torna quest’anno anche CINEMOUNTAIN KIDS, dedicato al cinema di animazione e riservato ai più piccini, giuria esclusiva che decreterà il vincitore tra le 18 pellicole in concorso, 5 anteprime tra le quali l’assoluta del film coreano ALIEN FARMER.
Trovate qui le schede di tutti i film.