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Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi

Istituito sul finire degli anni Ottanta il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi è un concentrato di ambienti e biodiversità unici nel suo genere. Dal 2009 è incluso nel territorio delle Dolomiti Patrimonio UNESCO, dista un centinaio di chilometri da Venezia le sue cime più alte si possono osservare dalla laguna veneta. Camosci, caprioli e centinaia di specie di uccelli popolano le sue valli, territori che grazie al difficile accesso si sono mantenuti intonsi permettendoci oggi di godere di questo fazzoletto di natura dagli scenari spettacolari e dalla grande varietà.

Storia

L’istituzione del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi viene disposta nel 1988 e concretizzata nel 1990 con un provvedimento del Ministero dell’Ambiente. Parliamo quindi di un parco giovane che nasce con l’obiettivo di tutelare il valore naturalistico, storico e paesaggistico dell’area. Ma anche promuovere la ricerca scientifica e l’educazione ambientale, ripristinare le attività agro-pastorali e migliorare la qualità di vita delle comunità inglobate nei confini del parco.

Nel 1993 la superficie interessata dal Parco era di circa 15mila ettari, oggi diventata il doppio. Nel 2008 il parco subisce un ulteriore lavoro di ridefinizione dei confini. I nuovi margini dell’area protetta vengono identificati da strutture naturali come cime, crinali, fiumi, laghi. Dal 2009 fa inoltre parte della sezione “Pale di San Martino – San Lucano – Dolomiti Bellunesi – Vette Feltrine” del sito delle Dolomiti, dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO nel 2009

Geografia

Con oltre 31mila ettari di superficie il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi si trova interamente all’interno della provincia di Belluno, delimitato a nord dal bacino del Maè, a est dal corso del Piave, a sud dal basso Agordino, a ovest dal fiume Cismon. 15 i comuni che ricadono all’interno del territorio del parco caratterizzato, in quota, da un notevole carsismo. Nonostante questo l’area è ricca di torrenti e corsi d’acqua.

All’interno dell’area protetta si trovano diversi gruppi montuosi tra cui spiccano quelli delle Alpi Feltrine, i Monti del Sole, il Piz di Mezzodì, la Schiara, il Talvéna e il Prampèr.

L’ambiente del Parco

Il territorio del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi si trova al limite meridionale dell’area dolomitica ed è fortemente caratterizzato dalla naturalità dell’ambiente. La sua fascia altitudinale varia dai 412 metri ai 2565 metri e include una grande varietà. Si parte dagli ambienti ripariali di fondo valle, si passa attraverso boschi di latifoglie e conifere, si toccano gli arbusteti tipici dell’alta quota e si raggiungono le brulle e verticali pareti rocciose.

Quasi il 60% del parco è ricoperto da boschi (18mila ettari) mentre il 12% è caratterizzato da pascoli e praterie. Il resto sono superfici rocciose, corsi d’acqua e laghi. Trascurabile è la superficie occupata da strade e vie di collegamento.

I boschi stupiscono nel Parco delle Dolomiti Bellunesi. Presentano una grande varietà, anche se l’asprezza del territorio non permette la costituzione di ampie foreste d’alto fusto. Molte aree del parco, favorite dal difficile accesso, hanno permesso il raggiungimento di un alto grado di naturalità, come nel caso dei boschi di Forra, delle pinete e di alcune faggete. Queste ultime caratterizzano in modo deciso l’ambiente del parco, grazie a una distribuzione altitudinale che va dai 600 ai 1600 metri di quota con diverse specie.

Di particolare interesse gli ambienti fluviali e lacustri che interessano il territorio, come le forre del torrente Ardo, i laghetti di San Eustachio o il Lago di Vedana. Tre ambienti accomunati dalla presenza di acqua ma estremamente diversi tra loro.

La fauna del Parco

A caratterizzare la presenza animale all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi è la varietà faunistica. Grazie alla grande varietà di ambienti sono molte le specie animali in grado di trovarvi terreno fertile per vivere e riprodursi.

Solo 115 le specie di uccelli presenti, circa la metà delle specie nidificanti in Italia. Tra questi si possono trovare 10 coppie di Aquila Reale, e ancora il grande Gufo Reale o la Civetta Nana. Una popolazione sia diurna che notturna. Si possono poi trovare Fagiani di monte, Coturnice, Galli cedroni e Pernici bianche. Camminando tra i boschi non è raro sentire il Picchio nero in azione. In alcune praterie si può incontrare il raro Re di quaglie che di notte potrebbe risvegliare i sonni leggeri con il suo “crex crex” ripetuto. Ancora più raro è invece l’incontro con lo Smergo Maggiore che trova tra i suoi principali siti di riproduzione in Italia (uno dei pochi) il Lago del Mis.

Tra gli ungulati spiccano camosci e caprioli, presenti in migliaia di esemplari all’interno del parco.

Curiosità

L’area del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi è interessato da numerosi giacimenti minerali che, soprattutto nelle epoche passate, hanno garantito la materia prima all’industria veneta del rame.

Tra le vette che oggi appartengono al Parco era solito camminare lo scrittore Dino Buzzati.

Nelle giornate più terse alcune vette del parco sono visibili dalla laguna veneta, regalando splendidi scenari.

Guida al Parco

Due i punti di accesso principali al Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi: Belluno e Feltre. Entrambe in veneto le due cittadine sono facilmente raggiungibili in auto. L’autostrada da seguire per avvicinarsi a Belluno è la A4 Milano-Venezia. Si prende l’uscita di Mestre per poi seguire l’autostrada A27. Feltre è invece comodamente raggiungibile da Vicenza seguendo le indicazioni.

Entrambe le località si raggiungono in modo agevole anche con i mezzi pubblici. Entrambe le località sono serviti dalla linea ferroviaria Padova-Montebelluna-Feltre-Belluno-Calalzo. Lungo la tratta è possibile trasportare la bicicletta. Oltre al treno esiste anche la possibilità di raggiungere i centri in autobus e di muoversi tra i 15 comuni del parco utilizzando le linee Dolomitibus.

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