Cronaca

“Serve chiarezza sul Mottarone”. A chiederlo Valeria Ghezzi, presidente ANEF

“Quanto accaduto va spiegato” afferma Valeria Ghezzi, presidente di ANEF (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari), riguardo la tragedia del Mottarone. “Va spiegato perché abbiamo 14 vittime, famiglie distrutte e famiglie che restano in un dolore allucinante. Va spiegato perché si sono verificati questi due eventi: la rottura della fune e un malfunzionamento dei freni di sicurezza che non hanno mantenuto la cabina ferma sulla fune”. Vuole vederci chiaro la responsabile perché “se fosse intervenuto il freno avremmo evacuato le persone grazie al soccorso alpino. Magari la notizia sarebbe finita sui telegiornali, ma le vite sarebbero salve. Abbiamo tutti l’interesse ad accertare in modo chiaro l’accaduto”.

Presidente, sono previsti test per comprendere cosa potrebbe accadere in caso di rottura di una fune?

“Certo. Nei manuali è prevista questa eventualità, anche se non dovrebbe rompersi. Si fa anche una prova di finto taglio per verificare che il sistema frenante intervenga. Qui non è intervenuto, dobbiamo capire perché. Dobbiamo capire perché si è rotta una fune controllata a novembre. Senza contare che quello della fune è un controllo che viene effettuato tutte le mattine con un viaggio di prova.”

In Italia sono in buona salute gli impianti?

“In questi giorni qualcuno ha paragonato l’accaduto all’evento del ponte Morandi. Su questo mi permetto di evidenziare come nella realtà si tratti di due cose diverse. In autostrada molto spesso mi ci ritrovo per ragioni di necessità o per lavoro. Non la frequento per piacere personale. Su una funivia ci vado nel mio tempo libero per un’escursione o per lo sci. Scelgo di andarci. Se non ho certezza di sicurezza degli impianti scelgo altro. Per questo è essenziale che siano sicuri, e solitamente lo sono. Per questo siamo i primi ad volere chiarezza sugli eventi. Oggi diamo per scontato che si sia rotta prima la fune e che il freno non abbia funzionato, ma serve un indagine per chiarire come sono andate le cose. Un’indagine precisa e accurata.”

Qual è l’ente preposto al controllo degli impianti e come funziona?

“L’ente preposto è il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ha un organo periferico chiamato USTIF (Ufficio speciale trasporti a impianti fissi) preposto al controllo. I controlli sono effettuati con molto rigore e validati dallo stesso ufficio.”

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4 Commenti

  1. Ultima ipotesi piu’recente: trovato ancora inserito il fermo detto forchettone, un ferro a bloccare i freni che avrebbero dovutotrattenere la cabina dopo llrottura del cavo traente.
    visto in tv un Ingegnere di Cortina che sul tavolo aveva un residuato di cavo traente esploso nel punto di collegamento finale, il piu’ sollecitato.Ha ipotizzato anche che la parte di cavo traente non attivo sotto la cabina, si sia bloccata non seguendo al completo la parte finale in tensione, dando una controtensione con strappo.
    Comunque in Italia..si tolgono le protezioni alle macchine orditrici, non si mettono le impalcature con ringhiera e cavo di sicurezza al tetto…
    Persino alle ruote delle mountain bikes, in pochi secondi si possono staccare i cavi dei freni.Lo sgancio rapido servirebbe per il cambio ruota, ma se qualcuno fa scherrzi..meglio controllare con alcune frenatine prima di partire.

  2. Per pura polemica:
    La signora presidente dovrebbe rispondere, non chiedere ad altri.
    Altrimenti cosa ci sta a fare ?

    Condanniamo il presidente dell’enorme gruppo Tyssen per un grave incidente qua da noi, che magari nemmeno sapeva dell’esistenza della piccola fabbrica se non di sfuggita e ………….

    1. E cosa ti dovrebbe rispondere? forse che la cabina è caduta per colpevole negligenza dei gestori? se uno ruba non è che tutti quelli che rivestono lo stesso ruolo sono dei ladri

      1. Mario, non hai capito la mia polemica.
        Non ho detto che lei sia colpevole, aspetto la magistratura, mentre tu sembri sapere e accusi con certezza.
        Ho detto che come presidente dovrebbe con chiarezza assumersi delle responsabilità e comunicare, non chiedere pubblicamente chiarezza, altrimenti tacere, ma forse è una politica e anche lei sfrutta la situazione.

        Hai notato che i giornali non parlano più degli inciuci o intrallazzi fra i vari enti pubblici negli ultimi anni, dopo vari palleggi su proprietà, fideiussioni e omissioni di regolarizzazione catastale………….. e parlano solo dei 3 arrestati ?

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