Alta quota

Alpinismo e solidarietà: valdostani pronti a partire per K2 e Broad Peak

Rimandata di un anno a causa della pandemia di Coronavirus è nuovamente pronta a partire la spedizione valdostana diretta a K2 e Broad Peak. François Cazzanelli, Marco Camandona, Emrik Favre, Francesco Ratti, Jerome Perruquet, Mathéo Jacquemoud, Leo Slemmet, questi i componenti della spedizione. Nomi nuovi e ormai veterani degli Ottomila. Buona parte di questi ragazzi andrà sul K2 mentre Camandona e Perruquet proveranno il Broad Peak. Infine abbiamo la coppia Cazzanelli-Jacquemoud che punta all’ambizioso concatenamento di K2 e Broad Peak.

La spedizione sarebbe dovuta cadere nel ventennale dalla salita di Camandona sul K2. “All’epoca abbiamo fatto qualcosa di straordinario” ci confida. “Eravamo solo in 4 sulla montagna e abbiamo tracciato tutto da soli, condizioni oggi difficili da trovare”. Sfumato l’anniversario non si è certamente perso l’entusiasmo dei partecipanti, che dopo un anno di stop sono ancora più decisi. “Per me rappresenta la chiusura di un cerchio” spiega Cazzanelli. “Da una parte incontro in modo diretto la storia del mio maestro, Marco, dall’altra parte mi offre l’opportunità di chiudere il trittico di tre montagne che ritengo perfette: K2, Cervino e Cerro Torre.

Non solo alpinismo

Al fianco della spedizione alpinistica, ai loro obiettivi personali, i ragazzi hanno scelto di sposare una causa più importante: aiutare la popolazione locale. Grazie all’associazione Sanonani Onlus gli alpinisti si stanno impegnando nella vendita di cartoline grazie a cui poter coprire le spese di spedizione di un cargo carico di vestiti da donare a bambini e ragazzi nella regione del Gilgit Baltistan. “Ci sono maglie, giacche, pantaloni, intimo. Abbiamo un magazzino pieno di vestiario che ci è stato donato da tantissime persone” spiega Marco Camandona, consigliere dell’associazione. “Cercheremo di distribuirlo nei villaggi, in modo semplice”. Tutto il materiale è stato selezionato per taglie, diviso per età e messo sottovuoto da Barbara, Lara e Paola, il vero cuore dell’associazione, come spiega Marco.

“L’associazione nasce il 15 gennaio 2015, dopo la salita al Kangchenjunga di Marco” racconta Barbara Luboz presidente di Sanonani. “Ha realizzato un libro su quell’esperienza decidendo poi di donare tutto il ricavato all’associazione. Oggi siamo in 6: io, Marco, Fausta Bo, Andrea Bo, Laura Dulicchio e Paola Denarier. Siamo un bel gruppo e ognuno spende molto del suo tempo per stare dietro agli impegni dell’associazione”.

Negli anni l’associazione, supportata anche dall’impegno di molti alpinisti e grazie alla collaborazione con l’organizzazione Apeiron, ha realizzato un orfanotrofio a Kathmandu dove si prende cura di una ventina tra bambini e ragazzi con la speranza di potergli donare un futuro migliore e, nei casi più fortunati, un reinserimento all’interno del nucleo famigliare. “Abbiamo deciso di realizzarlo a Kathmandu perché in città la situazione è sicuramente più critica rispetto a quella che si incontra nei villaggi. Nei piccoli centri le famiglie si aiutano tra loro, in città le dimensioni sono altre”. Oggi la struttura può ospitare fino a 25 bambini. “In questo momento ne abbiamo 22 , tra i 4 e i 17 anni. Inoltre stiamo seguendo 4 bambini rientrati in famiglia, un traguardo importante”. Tutti i ragazzi frequentano la scuola e crescono integrati nel mondo culturale nepalese, senza essere influenzati dai dettami occidentali. “A noi dell’associazione questo lavoro da moltissimo. Certo, operiamo su numeri ridotti, ma sappiamo che lavoriamo per migliorare le condizioni di vita di questi bambini. Molti non sono solo orfani, hanno subito abusi o hanno problemi di salute”. Gestire un’associazione di questo tipo è un lavoro impegnativo, che parte dalle raccolte fondi e prosegue in un continuo dialogo con il Nepal, che richiede organizzazione e metodo, programmazione, “che da tanta soddisfazione. Siamo un bellissimo gruppo e abbiamo lo stesso pensiero su Sanonani, su cosa deve essere: non vogliamo che si fermi dopo qualche anno, vorremmo che restasse come eredità, che continuasse a operare in favore dei bambini”.

Per contribuire alle attività dell’associazione è possibile acquistare la cartolina della spedizione a K2 e Broad Peak (la si trova in diversi punti della Valle d’Aosta, ma è anche possibile richiederla via mail scrivendo a info@sanonani.house), supportando la distribuzione di vestiti ai bambini nella regione del Gilgit Baltistan, ma anche visitare il sito (www.sanonani.house) dove si trovano tutte le informazioni utili a offrire un supporto più ampio.

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3 Commenti

  1. Cosa è il concatenamento K2-Broad Peak ?
    Che vie vogliono ripetere ?
    O ne hanno pensate di nuove ?
    Spero non vogliano salire anche loro le normali.

    Comunque e sempre Auguri !

    1. Ciao Paolo,

      per il momento ha parlato di traversata, quindi non dovrebbe scendere sotto Colle Sud. Non si sa ancora con precisione il piano di O’Brady, presumiamo salga dalle normali. Appena ci saranno maggiori dettagli ve li daremo!

  2. Avete sbagliato a mettere il commento.
    Se lo togliete, togliete par favore anche questo “avviso”.
    ciao
    Comunque grazie, spero di capire come farà all’Everest-Lhotse

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