Alpinismo

Caso Epis: la video-verità dei russi

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BERGAMO — Del salvataggio di Marco Epis, impegnato in una drammatica scalata sull’Everest un paio di settimane fa, hanno scritto in molti. I racconti – per certi versi contraddittori – dei protagonisti della sua spedizione "Spirito libero" hanno però sollevato perplessità sulla dinamica della vicenda. I russi sostengono che Epis sia rimasto lassù mentre i compagni scendevano convinti che fosse disperso. Come sono andate davvero le cose? Montagna.tv è in grado di offrirvi un documento straordinario: il filmato del salvataggio.

Insieme al racconto integrale di Sergey Kofanov, getta un po’di luce su una spedizione tragica che ha visto anche la scomparsa di Pierangelo Maurizio. Eccovi il video e la traduzione dal russo.
 
 
"E’ un italiano…nella nostra tenda. L’ho trovato 15 metri più alto, gli ho fatto un’iniezione di dexametazone e gli ho dato quattro litri di ossigeno. Ora è quasi a posto. Ora aspetteremo… potrebbe passare una squadra di Sherpa che sta scendendo, e aiuterà a portarlo giù… Questa è la situazione.
 
Ora, il ragazzo è quasi a posto. Gli abbiamo dato Diamox, 4 litri di ossigeno. Ora probabilmente ha bisogno di mangiare qualcosa, di rimettersi in forze… E proverò ad aiutarlo a vestirsi e poi a farlo scendere giù.
Le dita sono un po’ congelate, quelle delle mani, come sono i suoi piedi non è chiaro. Ecco, ora proveremo a trovargli i ramponi, gli abbiamo dato del caffè. Ora aspettiamo un poco, il Diamox deve agire, probabilmente l’edema può passare, anche il dexametazone dovrebbe far effetto. Ecco, purtroppo queste cose possono succedere.”
 
“Brave le ragazze, hanno trovato i suoi ramponi, le racchette, che erano circa 20 metri più in alto. Ora lui indosserà i suoi ramponi, e noi lo trasporteremo giù. Ha già quasi…quasi completamente ripreso conoscenza, dà anche il suo aiuto. Ho buttato qualcosa del suo bagaglio, ho lasciato solo la sua macchina fotografica, tutto il resto è roba di scarto… tutto il resto di scarto l’ho buttato nella nostra tenda, lui ha bisogno solo di ossigeno…solo di ossigeno.
 
Proveremo a trasportarlo giù. Da qualche parte tra circa un’oretta gli faremo un’altra iniezione di dexametazone, e può essere che recuperiamo acqua nel nostro campo a 7700, lì abbiamo lasciato la nostra tenda e là ci sono posti, lettini, e proverò a trovargli ancora un po’ di ossigeno.”
 
“Ecco il mio compagno…”
 
“Prova a muoverti per arrivare ai 7500…sei già a posto! Ti faremo un’altra iniezione di dexametazone…siamo già quasi a posto, praticamente…”.
 
 
Traduzione dal russo a cura di Paola Bettocchi.
Video courtesy of www.everestnews.com
 
 
Clicca qui per il racconto integrale dell’accaduto scritto da Sergey Kofanov, la guida russa della spedizione "7 Summits Club" che ha tratto in salvo l’alpinista bergamasco sulla Nord dell’Everest. 
 
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