Alta quota

Stefi Troguet, una spedizione al Dhaulagiri prima di Broad Peak e K2

L’alpinista andorrana Stefi Troguet, con all’attivo due Ottomila è partita alla volta del Dhaulagiri insieme al compagno di cordata Jonatan García. Il loro obiettivo è quello di salire lungo la via normale con una spedizione leggera, senza portatori d’alta quota e senza bombole d’ossigeno. Un’esperienza, quest’ultima, che non è nuova per la scalatrice con il rossetto, sia il Nanga Parbat che il Manaslu sono infatti stati raggiunti senza l’uso di bombole nel corso del 2019.

La nuova spedizione precede di qualche mese quella a Broad Peak e K2, annunciata qualche settimana fa dalla Troguet che dopo l’anno di stop imposto dalla pandemia da Coronavirus si sta preparando a vivere un intenso ritorno alle altissime quote.

Stefi, è passato un anno complesso senza spedizioni e con progetti saltati, hai voglia di rimetterti in gioco?

“Assolutamente! Non vedo l’ora di tornare in Himalaya e Karakorum. Da quando nel 2019 ho raggiunto i miei primi Ottomila queste terre sono diventate parte della mia vita. Amo viaggiare e scalare montagne. L’ultimo anno l’ho trascorso tra Pirenei e Alpi e non vedevo l’ora di fare nuovamente un’esperienza di questo tipo. Vetta o non vetta voglio dare il massimo e sono davvero contenta di partire per il Dhaulagiri.”

Come mai il Dhaulagiri? Un “allenamento” in previsione di Broad Peak e K2, o qualcosa di più?

“Entrambe le cose. Il Dhaulagiri ha molte ragioni. La prima è che è un progetto veramente interessante nato con il mio amico Jonatan. Abbiamo avuto modo di andare molto in montagna insieme e poi, con il lockdown e la cancellazione dei miei progetti per il 2020, abbiamo iniziato a immaginare questa spedizione. Lui l’ha già provato una volta, è molto motivato. Per me è un’esperienza perfetta prima di andare al Broad Peak e al K2, soprattutto ora dopo quanto accaduto sul K2 in inverno dove ho perso molti amici. Il Dhaulagiri è la giusta occasione per riconnettermi con la montagna, pe ritrovare la giusta motivazione.”

Come ti sei preparata per le esperienza che ti aspettano quest’anno?

“Non ho fatto una preparazione speciale pensando agli obiettivi. Per me è l’esatto opposto, mi sono allenata durante tutto l’inverno come ho sempre fatto. Fa parte della mia vita, mi trovo a mio agio in montagna.”

Cosa ti aspetti dal Karakorum?

“Non ho aspettative, voglio vivere giorno per giorno l’esperienza in un posto nuovo. Ho conosciuto il Pakistan nel 2019 e me ne sono innamorata. Persone fantastiche, luoghi unici. Una grande umanità. Voglio andare e godermi il momento, spingere al massimo per provare la vetta ma senza pressioni.”

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