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“La Cathédrale”. Nuova discesa per Paul Bonhomme e Xavier Cailhol sugli Écrins

La primavera si avvicina ma Paul Bonhomme pare non avere ancora intenzione di fermarsi nella caccia alle 10 prime discese invernali sull’arco alpino, obiettivo di questo inverno pandemico 2020/2021. Il 6 marzo, in compagnia dell’amico Xavier Cailhol, già compagno di avventura sull’Éperon des Saltimbanques (parete Nord del Monte Chaperon), si è portato a quota 5 prime discese su 10 con “La Cathédrale”, via di 1600 m di lunghezza, difficoltà 5.4-5.5/E4, sulla vetta centrale della Crête des Rochers de Rochail (2853m), nel massiccio degli Écrins in Francia.

Prima discesa su una via non del tutto nuova

Una via in realtà discesa già per un terzo sugli sci nel 2015 da un altro team. “Dopo l’apertura di Cédric Colomban con i suoi amici pisteurs des 2 Alpes di 600 metri della via dall’alto (“La ligne des pisteurs” , ndr), noi abbiamo avuto la possibilità di aprire i 1000 dal basso, chiarisce sui social Paul Bonhomme.

Ad attirare l’attenzione dello sciatore estremo su questa via da completare è stata una “soffiata” di un amico, come racconta in esclusiva ad Alpine Mag.

“Quasi 2 settimane fa, dopo la mia apertura sul Pélago nel Mercantour, ho ricevuto un messaggio da Christophe Champan accompagnato da una foto dall’alto di questo versante nord-orientale della Crête des Rochers de Rochail. Mi dice di essere stato rapito da tanta bellezza, mi chiede se sia già stata sciata e quindi condivide con me l’idea. Non può datare la foto, forse è di 2-3 anni fa? Christophe è un vecchio amico di Jean-Noël (Urban) e di mio fratello (Nicolas Bonhomme). La sua foto è magnifica, guardo subito dove si trova il posto, noto immediatamente che l’accesso è complesso, la parete di dimensioni incredibili: 2000 m di altezza e ripida dall’inizio“.

Insomma, amore a prima vista. Una settimana più tardi Paul, impegnato nella zona per lavoro, va a fare un sopralluogo e nota che le condizioni del versante sembrino perfette in alto, mentre più in basso la parete risulta alquanto asciutta. “Le condizioni per sciare forse non sono perfette migliori ma in termini di sicurezza non potrebbero essere migliori”, pensa. E decide così di chiamare a rapporto Xavier il giovedì. Sabato 6 marzo sono pronti a entrare in azione.

“Dopo 400 metri di accesso stile camosci siamo sulla Cattedrale” racconta Bonhomme, sottolineando la presenza sulla parete di condizioni della neve effettivamente non perfette per una discesa. Tratti di neve dura, placche ghiacciate lungo il primo tratto di salita e poi più in alto neve vecchia e irregolare. Non perfetto non significa certo impossibile! Ed ecco che i due, arrivati in cima, calzano gli sci.

“Dopo i primi 300 metri la discesa richiederà molta concentrazione”, in particolare in corrispondenzaddi quello che Bonhomme definisce il “passaggio chiave”, ovvero “la goulotte di accesso al terzo superiore“. Una discesa ad alto tasso di adrenalina, come mostrano le immagini fotografiche e video.

Per la salita sono state necessarie 4 ore e mezza, per la discesa 3 ore e mezza. La discesa ha previsto anche un tratto di disarrampicata di 80 m e tre doppie da 30 m.

“Il merito non è solo mio e di Xavier”

Paul Bonhomme resta molto critico sull’impresa, evidenziando che nonostante i 1000 metri dal basso non fossero mai stati sciati, il fatto che i 600 metri dall’altro avessero già visto il passaggio degli sci del team di Colomban porta a non poter definire propriamente la discesa realizzata con Cailhol una loro personale apertura.

“La Cathédrale è sì un’apertura ma non può essere attribuita solo a me e Xavier. Deve racchiudere la storia dei pisteurs des 2 Alps e della loro linea visionaria”. 

Il video de “La Cathédrale”

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