AlpinismoAlta quota

Inverno sugli 8000: tutto quello che c’è da sapere

Lo abbiamo scritto qualche giorno fa: il prossimo potrebbe essere uno degli inverni più popolati dal punto di vista delle spedizioni sugli 8000. Tutto dipenderà però da come si evolverà la pandemia nei prossimi mesi, il rischio che i confini dei vari Paesi possano richiudersi diventa ogni giorno più reale.

Ma manteniamoci speranzosi e guardiamo alla prossima stagione con l’entusiasmo tipico con cui si seguono le grandi sfide himalayane.

Il Broad Peak

Abbiamo annunciato che ci sarà la cordata di Alex Goldfarb e Zoltan Szlanko al Broad Peak, con arrivo in Pakistan il 27 dicembre. Niente ossigeno supplementare, niente portatori d’alta quota e uno stile leggero. Un progetto interessante, anche se è inutile mentire: il protagonista è il K2.

Tutti al K2

La montagna degli italiani è circondata ad oggi da informazioni certe e qualche indiscrezione che suggerisce che le squadre a contendersi la prima salita invernale saranno due. Ma andiamo per gradi.

Seven Summit Treks e il mistero di Tamara Lunger

La spedizione internazionale di Seven Summit Treks, supportata al campo base da Dawa Sherpa dal punto di vista logistico, sarà guidata nelle attività in parete da Sergi Mingote. Nella squadra alcuni nomi noti dell’alpinismo: Carlos Garranzo e Juan Pablo Mohr. Nella prima pubblicazione dell’elenco dei partecipanti da parte di Seven Summit c’era anche Tamara Lunger, che però ha subito voluto chiarire sui propri profili social che se ci fosse stato un progetto, lo avrebbe comunicato lei e così il suo nome è stato subito cancellato. Questo vuol dire che non ci sarà? I nostri contatti in Pakistan assicurano che la Lunger è tra coloro per cui l’agenzia nepalese ha richiesto il permesso, quindi la riposta dovrebbe essere positiva. Ci viene da pensare che la questione sia più che altro di strategia comunicativa e non alpinistica. Noi nel dubbio speriamo che Tamara sia tra i protagonisti del K2 in inverno e siamo curiosi di vederla per la prima volta senza il winter maestro Simone Moro.

A questo folto gruppo di alpinisti, che conta al momento una decina di partecipanti, si aggiungono anche 12 sherpa pronti ad attrezzare la via.

Il calendario che verrà adottato è quello dell’inverno metereologico, quindi non si potrà andare oltre il 28 febbraio. L’arrivo, come già detto, è previsto per il 20 dicembre a Islamabad. Secondo quanto racconta Mingote alla rivista spagnola Desnivel, affronterà la scalata senza ossigeno supplementare, ma all’interno della squadra ci saranno alpinisti che lo faranno, come anche gli sherpa che attrezzano la via. Una decisione non del tutto in linea con l’affermazione di Sergi su un approccio “pulito” alla salita.

Anche Ali Sadpara vuole il K2

In tema di vecchi compagni di invernali, c’è anche Ali Sadpara che vorrebbe portarsi a casa dopo la prima del Nanga Parbat anche quella del K2. In squadra è atteso Jon Snorri, alpinista islandese che già l’anno scorso aveva provato a salire sull’8000 senza successo (si fermò a 6600 metri) con il nepalese Migma G. Sherpa. Con lui ci sarà anche il compagno Tomaz Rotar? Non si sa, anche perché l’alpinista sloveno, come Tamara, era comparso inizialmente nell’elenco della spedizione di Seven Summit, per poi scomparire.

Su questa seconda spedizione si sa davvero poco: Come si comporterà? Chi gestirà la logistica e chi ci parteciperà? Sarà separata o confluirà nel progetto di Seven Summit? Sono domande a cui avremo sicuramente presto risposta.

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Un commento

  1. La vedo dura sul K2…mi sembrano un po un’armata brancaleone perchè una spedizione commerciale che vuole il k2 in prima invernale mi sembra pretenda un po troppo
    Contento di sbagliarmi sia chiaro

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