Località di montagna

Un mondo d’acqua per una Valle d’Aosta sconosciuta

Trekking, rafting, mountain bike e molto altro. È questa l’estate che propone lo speciale Outdoor disponibile in allegato allo speciale di Meridiani Montagne dedicato all’Alpe Adria Trail. Sette località per sette avventure da vivere all’insegna della fresca aria di montagna. Scopriamo insieme il rafting in Valle d’Aosta.

Muta, calzari, casco, giubbotto salvagente, pagaia e tanta voglia di vivere un’esperienza adrenalinica in tutta sicurezza. È il rafting, disciplina che trae le sue origini nell’America degli anni Cinquanta, per poi diffondersi rapidamente in tutto il mondo tra gli appassionati di acqua, divertimento e avventura.

In Italia arriva nella seconda metà degli anni Ottanta e in Valle d’Aosta trova la sua massima espressione grazie al corso della Dora Baltea, per gli appassionati il “Colorado europeo” che corre per centosettanta chilometri dal Monte Bianco al Po disegnando curve, rapide e profondi canyon. Come ci insegna il Maestro Federale Emanuele Bernasconi, tra i pionieri del rafting in Italia, navigare la Dora Baltea offre l’occasione per scoprire la Vallée da un punto di vista inusuale. Emanuele accompagna turisti e appassionati da ormai trent’anni alla scoperta di queste fredde acque valdostane, conosce il percorso del fiume metro per metro e saprebbe affrontarlo a occhi chiusi, ma l’emozione di godersi le rapide della Dora non se la vuole perdere perché, come ci ha raccontato, ogni discesa è un’esperienza unica e irripetibile.

Emanuele, rafting e canoa sono sinonimi?

“No, sono due discipline completamente differenti. Per spiegarlo con un esempio pratico e intuitivo il rafting è paragonabile a un coro mentre andare in canoa è come cantare da soli. Sul raft, il caratteristico gommone autosvuotante utilizzato durante le discese, c’è sempre un professionista a guidare la navigazione. È lui che dà gli input all’equipaggio per far sì che l’esperienza sia vissuta nel modo più piacevole anche da chi ha pochissima esperienza.”

Quindi non è necessario essere provetti navigatori per poter scivolare in sicurezza tra le rapide della Dora Baltea?

“È sufficiente un briefing di un quarto d’ora. Durante questo si impartiscono al gruppo tutte le nozioni fondamentali per potersi approcciare in sicurezza al fiume avendo un ruolo attivo durante la navigazione. Il bello del rafting sta proprio in questo: ognuno è protagonista del viaggio. Ogni persona deve fare la sua parte per dare la giusta direzione al gommone imparando a gestirsi in team e scoprendo la realtà del fiume.”

Cosa intendi con “scoprire la realtà del fiume”?

“Navigando ti rapporti direttamente con lui, con la Dora Baltea. Sperimenti la sua energia. È molto emozionante vedere dal suo interno questa massa d’acqua che si muove impetuosa verso valle. Poter osservare l’ambiente da un punto di vista diverso, quasi privilegiato, alla scoperta della valle di cui quel corso d’acqua è artefice. È un’esperienza che rimane impressa a molti, che mette di fronte alla pura forza della natura.”

Rimanendo in tema, cosa significa navigare tra le ripide della Dora Baltea?

“Vuol dire vivere il fiume più bello d’Europa. Tra maggio e settembre si riempie d’acqua, grazie alla sua origine glaciale e non pluviale come la maggior parte dei fiumi alpini. Nei mesi primaverili ed estivi, quando il calore del sole fonde i ghiacci del monte Bianco la sua portata raggiunge i 60 metri cubi di acqua al secondo. È il momento di massimo splendore del fiume, quello perfetto per vivere l’esperienza più vera e sincera che queste acque permettono.”

… Continua sullo Speciale Outdoor Estate.

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