Cronaca

Guide alpine: “Volumi minori, ma si lavora”

La montagna torna a essere richiesta, a dirlo sono le lunghe code di auto che ogni fine settimana lasciano la città per spostarsi verso monte. Ma sono riprese anche le attività alpinistiche e gli accompagnamenti in montagna?

Abbiamo contattato alcune guide per farci raccontare come anche il loro settore abbia ripreso vigore con la riapertura. Tutti sono concordi nella valutazione dei volumi, che sono diminuiti rispetto alle passate stagioni. La mancanza del mercato estero si fa sentire. Chi però ha la fortuna di avere una clientela affezionata lavora senza grossi problemi. “Con gli arrivi dall’estero limitati, chi non ha tanti anni di carriera alle spalle fa fatica” ci spiega la guida lombarda Luca Biagini. “Gli affezionati invece, dopo un così lungo periodo di fermo, hanno coglia di fare e di vivere la montagna”. Concorde l’aspirante guida Matteo Pasquetto. “Le cose cominciano a muoversi, ho ripreso con i corsi e inizio a raccogliere prenotazioni” racconta. “Non sono i numeri della scorsa estate, ma come inizio non c’è male”.

Il lavoro è quindi ripartito, rimangono però sempre i dubbi sul futuro, un’incertezza di fondo che magari fa rinunciare anche a chi vorrebbe andare. Da un lato la paura e l’insicurezza dell’attuale situazione sanitaria, dall’altra parte il difficile momento economico. Questo, secondo alcuni, ha cambiato anche l’organizzazione delle gite, non si prenota più con mesi di anticipo ma giusto un paio di settimane prima.

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