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Tomas Franchini: “Scusateci, abbiamo sbagliato. Grazie ai soccorritori”

Sabato 21 marzo il soccorso alpino è intervenuto nei pressi di Madonna di Campiglio per recuperare Tomas Franchini che, colto da un malore, è stato elitrasportato in ospedale in evidente stato di ipotermia. Il 6 aprile un nuovo intervento di soccorso ha visto protagonista suo fratello Silvestro, precipitato durante una scalata in falesia. Anche per lui è stato necessario l’elicottero che l’ha trasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento, dove attualmente si trova.

Due incidenti come ne capitano tanti, due vicende che in altri momenti dell’anno sarebbero passate inosservate o che avrebbero stimolato messaggi di sostegno e preoccupazione per la salute delle due guide alpine. In tempi di coronavirus, e conseguenti divieti, le cose cambiano. I due fratelli, come tutti, non si sarebbero dovuti trovare all’aperto lontani dalle proprie abitazioni, i decreti parlano chiaro. I social si popolano di commenti, di giudizi e pareri. “Quanti di voi non hanno mai sbagliato?” è quel che scrive la ragazza di Silvestro. “Ringrazio di cuore chi lo ha soccorso e non ho parole per scusarmi con chi invece stava aspettando un’ambulanza per essere salvato. Silvestro non è un eroe, ma chiunque lo conosce sa che è un fuoriclasse e stanotte sta scalando la montagna più dura della sua vita. Avrà poi modo di assumersi le sue responsabilità”.

Tomas, il fratello e protagonista del primo soccorso, ci ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni a riguardo dell’accaduto.

Partiamo dal tuo caso. Perché hai voluto fare un giro con le pelli nonostante i divieti?

“Io non ho fatto una gita, sono andato fino alla malga Malga Mondifrà che dista esattamente due chilometri da casa mia. Sono andato dopo pranzo, per fare una passeggiata come molti fanno tutti i giorni (i soccorsi sono stati Allertati da altri 3 escursionisti presenti sul posto, nda).

Durante il ritorno sono stato colto da un malore inaspettato, non si è trattato di un calo di zuccheri come è stato scritto. I medici stanno ancora indagando per scoprire il reale problema, probabilmente mi sarebbe successo anche stando a casa. Credo inoltre che l’elicottero sarebbe dovuto intervenire comunque.”

Quindi non hai fatto una gita lunga?

“No, non ho fatto alcun giro lungo e non è vero che sono partito alle 5 del mattino.”

Tuo fratello invece?

“Io non ero presente, quindi non posso sapere come sono andate le cose. Adesso spero solo che si riprenda e che tutto si possa risolvere per il meglio.”

Perché avete deciso di uscire, cosa vi ha spinti?

“La passione che abbiamo per la montagna ci ha portati a questo. La montagna è come fosse casa nostra. Non ce ne rendiamo nemmeno conto, ma essere là fuori è come essere a casa. Abbiamo sbagliato.”

Cosa pensi oggi di quanto successo, hai avuto modo di rifletterci?

“Ho sbagliato, soprattutto essendo una guida alpina e un alpinista conosciuto. Non ho saputo dare il buon esempio. Chiedo scusa al mondo alpinistico e alla comunità tutta. Ho chiesto scusa al soccorso alpino e ho ringraziato chi mi ha soccorso.”

Vuoi aggiungere qualcosa?

“Ho letto poco di quanto scritto sui social, ma so di molti commenti velenosi e carichi di odio che mi hanno lasciato basito. Tutta quella cattiveria. Abbiamo sbagliato, chiediamo scusa e ringraziamo ancora tutte le persone intervenute in nostro soccorso.”

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