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Nuova via sull’Aguja Standhardt per Nico Favresse e Sean Villanueva

A una settimana dal racconto di Matteo Della Bordella dell’apertura della via “Il dado è tratto” sulla parete Nord dell’Aguja Standhardt, in Patagonia, scopriamo finalmente cosa ci facessero in vetta i belgi Nico Favresse e Sean Villanueva. “Anche loro avevano aperto una nuova e difficile via in un’altra zona della nostra stessa montagna”, aveva anticipato il Presidente dei Ragni di Lecco.

La via, come riportato dal portale di Rolando Garibotti Patagonia Vertical, corre lungo il pilastro Sud Est dell’Aguja Stanhardt ed è stata ribattezzata “El Flechazo”. 600 metri circa di lunghezza con difficoltà stimata di 7b/M3/60°. Il nome, che potremmo tradurre come “amore a prima vista”, fa riferimento alla freccia di Cupido. Fonte di infinita ricchezza, in grado però di causare anche distruzione. “Più dei missili Exocet, Tomahawk e Scud”, hanno dichiarato i due belgi, utilizzando tra l’altro nomi di alcune vie dell’Aguja Standhardt.

“El Flechazo”

La via consta di 14 tiri e nel primo tratto corre a destra di “Motivaciones Mixtas”, storica via la cui apertura, iniziata nel 1993 con Pepe Chaverri e Teo Plaza, è stata portata a termine nel 2015 da Luca Bianco, Giacomo Deiana e Francesco Salvaterra. Dopo i primi 3 tiri, “El Flechazo” la incrocia per proseguire poi per 300 metri su un ripido pilastro, attraverso il quale si raggiunge un pendio innevato che porta a un grande diedro. Superato quest’ultimo la via si ricongiunge alla “Exocet”, proseguendo fino in cima. Dalla base alla vetta in totale i metri percorsi sono 850, con difficoltà complessive tra le due vie fino a 7b, M3 e WI5 + .

Per completare la salita i due inseparabili compagni di scalate e di avventure musicali hanno effettuato due bivacchi. Il primo sul “Birthday Ledge”, al termine del settimo tiro, raggiunto, come dice il nome stesso, in occasione del 39esimo compleanno di Sean. Il secondo alla base del camino Exocet.

Qualche dyno per combattere la noia

L’esuberante Villanueva ha raccontato a Patagonia Vertical che, trovando noiosa la salita dell’Exocet, ha deciso di effettuare qualche dyno ancorandosi alla parete con la piccozza da ghiaccio. Momento che ha paragonato a una versione realistica della scena di apertura di “The Vertical Limit”, definita da Alex Honnold come “scena orrenda e probabilmente la peggiore della storia di Hollywood”. Il thriller, prodotto nel 2000, racconta la vicenda dell’alpinista Boyce Garrett, che tenta di scalare un torrione di roccia nella Monument Valley, con i figli Peter e Annie. Il trio viene però travolto da due alpinisti che precipitano dall’alto e restano ancorati alla parete soltanto da un friend, che rischia di staccarsi per il troppo peso.

La Patagonia per Sean e Nico è ormai un fertile terreno di gioco da tempo. È qui che nel 2011 hanno realizzato la prima salita in libera e a vista della parete Est del Fitz Roy. Un viaggio epico in cui in 3 mesi accumularono 10 prime ascese tra Argentina e Cile. Non resta che attendere per scoprire se “El Flechazo” abbia soddisfatto la loro voglia di avventura in questa estate patagonica.

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