La lenta avanzata di Mike Horn verso il Polo Nord, tra riflessioni sulla vita e i cambiamenti climatici
Il 9 ottobre gli esploratori Mike Horn e Borge Ousland, impegnati nella lunga traversata a piedi e sugli sci del Mar Glaciale Artico, hanno raggiunto gli 87 gradi di latitudine Nord.
“Altri 3 gradi a Nord e raggiungeremo il Polo Nord e inizieremo così a puntare verso Sud”, si legge in uno degli aggiornamenti quotidiani con cui Horn tiene informati i tanti follower attraverso i suoi canali social.
La coppia si trova da giorni ad affrontare condizioni di white-out che rendono ancora più complicato l’avanzamento, reso ostile dalle pessime condizioni del ghiaccio. Basti considerare che la temperatura media affrontata negli scorsi giorni è stata di -6°C. Davvero distante dal nostro concetto mentale di “polare”.
Nei pochi momenti in cui il sole ha fatto capolino, è scattato il momento social da selfie. L’umorismo non manca a Mike e Borge, e come avevamo già dichiarato nel precedente aggiornamento, l’ironia è per certo una delle loro armi migliori per affrontare una sfida estrema.
Dove sono gli orsi polari?
Sfida in cui ancora non incontrano un solo essere vivente. Non parliamo ovviamente di esseri umani ma di orsi polari.
“Trovo strano il fatto di non aver ancora incrociato degli orsi polari ma, ancora una volta, ciò che è importante è sapere che non ce ne siano molti qui intorno”, scrive Mike.
“In passato non era comune trovare impronte di orsi polari così a nord ma ora, a causa dell’espandersi del mare aperto verso sud, gli orsi non hanno alternative che spostarsi a latitudini maggiori per sopravvivere. Nel momento in cui raggiungeranno il Polo non avranno altro posto in cui andare. La loro casa sta scomparendo e noi siamo in parte la causa di ciò. Pertanto per me è importante condividere tali osservazioni con voi. Il mondo sta cambiando sotto i nostri nasi e la velocità di tale cambiamento è terrificante”.
I cambiamenti climatici spaventano in sintesi l’esploratore più di un orso polare affamato. “Vediamo galleggiare blocchi di ghiaccio che sembrano fiammiferi. Il potere del ghiaccio in movimento mi spaventa più degli orsi polari. Avanzare con difficoltà tra campi di ghiaccio frammentato richiede ore e consuma tanta energia. Al termine del giorno realizzi cosa significhi sentirsi stanchi”.
Tempo di riflessioni sulla vita
Dal 15 ottobre i due avventurieri sono inoltre stati catapultati nella notte polare che durerà per sei mesi. Nel corso delle settimane la luce si affievolirà e le temperature scenderanno. Negativo per il corpo umano, positivo per certo per la superficie ghiacciata, il cui attraversamento dovrebbe rivelarsi meno rischioso di quanto non sia stato finora.
Le giornate sono stancanti ma ripetitive. “Per darvi una idea di come funzioni la nostra routine quotidiana, di solito iniziamo a camminare attorno alle 6. Prima di questo facciamo una colazione calda e sistemiamo tende e slitte, impiegando circa 30 minuti. Camminiamo per circa 90 minuti e poi facciamo una prima pausa. La pausa dura circa 10 minuti durante i quali ci sediamo sulle slitte e mangiamo e beviamo la nostra razione giornaliera. Ogni volta che ci fermiamo, uno di noi prende possesso delle slitte. Ripetiamo questo processo per 7 o 8 ore ogni giorno”.
Inevitabile per un pensatore come Horn, dedicare in tali circostanze del tempo a riflessioni sulla vita. “Non credo che siamo benedetti con il dono di una sola vita. Penso che ogni giorno abbiamo una opportunità per viverne una nuova e questo dipende solo da noi e dalla nostra mente. Quindi, faccio in modo di vivere ogni giorno al massimo. Preoccupatevi delle cose che potete cambiare e dimenticatevi delle cose che non potete cambiare”.
“Io mi sto godendo ogni istante di questa battaglia”, aggiunge Horn. “Riesco a sentire la mia mente che prende il controllo sul corpo, nutrendolo solo di impulsi positivi. Dico a me stesso cose del tipo ‘puoi farcela, è facile!’. Non c’è spazio nella mia testa per la fatica o per pensieri negativi. Mi focalizzo sul presente, sulla risoluzione dei problemi con il sorriso stampato in faccia e il cuore pieno di gioia e così mi muovo lentamente ma con sicurezza verso nord”.