Alta quota

Il seracco continua a far paura, Bargiel rinuncia a sciare l’Everest. Rimane Killian Jornet

Il seracco che incombe sull’Icefall continua a fare paura, tanto che anche Andrzej Bargiel ha deciso di chiudere la propria spedizione che aveva l’obiettivo di realizzare la prima discesa integrale con gli sci e senza ossigeno dell’Everest.

Il ghiacciaio è in uno stato tragico, ci sono molti crepacci. Il problema più grande è l’enorme seracco, alto 50 m per 30 m di lunghezza, posizionato 800 metri sopra l’Icefall e staccato dalla struttura principale del ghiacciaio” scrive il polacco per giustificare la sua decisione, aggiungendo: “A volte bisogna valutare i rischi e se sono troppo alti bisogna fermarsi”.

Dopo la rinuncia della prima spedizioni, il team di Bargiel era rimasto in attesa al campo base nella speranza che il seracco potesse crollare, così che si potesse attraversare l’Icefall in sicurezza per andare a campo 1, ma così non è stato e l’enorme e pericolante “palazzo di ghiaccio” continua ad incombere minaccioso sulla via di salita.

Ad attendere rimane solo la spedizione della Madison Mountaineering, che rimarrà qualche altro giorno ad aspettare di vedere se la situazione cambia.

L’unico a campo 1, quindi oltre il seracco, è Killian Jornet, il quale probabilmente ha valutato meno rischioso il passaggio sull’Icefall in virtù del fatto che sale in velocità, esponendosi quindi per minor tempo al pericolo. Le reali intenzioni del catalano continuano a non essere chiare, voci sostengono voglia aprire una nuova via in stile alpino, altre che possa voler salire il Lhotse e chi si azzarda a dire che sia intenzionato fare la traversata tra le due vette senza ossigeno.

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