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Atto vandalico nel giorno di Pasqua. Decapitati Madonna e Gesù Bambino sul Monte Barro

Atti vandalici in montagna sono purtroppo problematiche frequenti e negli ultimi mesi ci siamo ritrovati a parlarne più volte. Cippi abbattuti, bivacchi danneggiati e ricolmi di spazzatura, gesti di pura inciviltà, non definibile altrimenti.

Ci sono casi però in cui l’inciviltà sfiora il limite del sacrilegio. È il caso della decapitazione del Gesù bambino e della Madonna che lo tiene in braccio, avvenuta nel giorno di Pasqua sul Monte Barro, nelle Prealpi Lombarde.

I volti della statua, posizionata ai piedi della Sasso della Vecchia, appaiono totalmente distrutti nelle immagini postate da Saul Ripamonti sul Gruppo Facebook “Sei di Lecco se…” e rimbalzate giustamente su pagine e quotidiani.

Non si può escludere al momento anche la pista del danno casuale, magari dovuto alla caduta di un masso, ma l’ipotesi più accreditabile, vista la precisione del danneggiamento dei soli volti, resta quella dell’azione deliberata.

L’isolamento della zona rende quasi impossibile identificare in via indiretta gli eventuali responsabili.

Nonostante tali evidenti difficoltà, il Presidente del Parco Monte Barro Federico Bonifacio, informato dell’accaduto, ha dichiarato che verranno posti in essere gli step necessari per procedere a una identificazione dei vandali, così da perseguirli legalmente. Il Parco si attiverà inoltre prontamente al ripristino della nicchia.

Come già accaduto nel caso del Bivacco Pelino, anche il Sasso della Vecchia non risulta posizionato in un punto agevole del Parco, pertanto per raggiungerlo bisogna camminare un bel po’ e conoscere la zona, in quanto la nicchia non è associata ad una chiesetta che la renderebbe facilmente riconoscibile. Elementi che, secondo il Presidente, escluderebbero un’azione perpetrata da un “solito giovinastro che, in preda a chissà cosa, s’è sfogato col primo simbolo a portata di mano”.

Resta difficile ipotizzare che l’autore di un simile gesto, in un giorno sacro per la collettività, possa avere la coscienza di assumersi le sue responsabilità e autodenunciarsi.

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