Itinerari

Apuane, il parco restaura i sentieri della Linea Gotica

Attraverso le Alpi Apuane e l’Appennino passa una traccia fatta di storia e di sangue. E’ la Linea Gotica, il sistema di fortificazioni e trincee costruito dalla Wehrmacht, l’esercito tedesco, nell’estate del 1944, e che ha fermato l’avanzata degli Alleati fino alla primavera seguente, quando la Seconda Guerra Mondiale (almeno in Europa) è finita. 

Diversamente dalle postazioni italiane e austro-ungariche delle Dolomiti, delle Alpi friulane e dell’Adamello, la Linea Gotica non comprende caverne artificiali o manufatti spettacolari, ma ripari e trincee di piccole dimensioni, spesso nascosti dalla fitta vegetazione. Soprattutto, queste postazioni narrano una storia dolorosa, che comprende le stragi naziste di Sant’Anna di Stazzema, Vinca, Forno e Marzabotto. 

Tra il 1944 e il 1945, tra le rocce e i ripidi boschi delle Apuane, le truppe alleate e le formazioni partigiane hanno duramente combattuto contro i reparti regolari dell’esercito tedesco, ma anche contro le SS e gli alpini della divisione Monterosa, della Repubblica di Salò. Sono stati mesi di sangue e di rappresaglie, durissimi anche per la popolazione civile, che hanno lasciato nella memoria collettiva un solco che è ancora aperto e doloroso. 

Tutto questo rende ancora più importante l’iniziativa del Parco regionale delle Alpi Apuane, che ha sistemato e segnalato sul terreno sette sentieri legati alla storia.

La guida

Linea Gotica e sentieri di pace, l’opuscolo che li descrive in dettaglio, disponibile in italiano o in inglese, è stato presentato alla stampa e al pubblico giovedì 11 aprile a Massa, e può essere ritirato gratuitamente presso gli uffici e i centri-visita del Parco.
I testi sono di Antonio Bartelletti, Lara Vené ed Enrico Bottino, tra le immagini spiccano quelle d’epoca fornite dallo storico Davide Del Giudice. Preziosa anche la collaborazione della Pro Loco di Borgo a Mozzano, delle sezioni ANPI di Massa e di Montignoso, dell’Istituto Storico della Resistenza Apuana, del Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema e del Comitato Linea Gotica Garfagnana.

L’elenco dei sette sentieri include i luoghi della strage di Sant’Anna di Stazzema, il Monte Folgorito dove l’assalto dei Nisei, i soldati USA di origine giapponese della divisione Buffalo avviò lo sfondamento della Linea Gotica, la “Via della Libertà” da Antona di Massa ad Azzano, utilizzata per attraversare le linee.

Tocca luoghi e memorie dolorose l’antica via della transumanza dei Liguri Apuani da Forno di Massa a Vinca. Il frequentato sentiero che sale da Levigliani alla Foce di Mosceta sfiora le trincee e i rifugi della divisione fascista Monterosa. L’elenco si completa con l’anello del Monte Rovaio, e un sentiero tra i bunker di Borgo a Mozzano, in Valle del Serchio. 

Insieme al dolore, in questi luoghi, si trova la bellezza. “La guerra che toglie umanità agli umani, che avvolge in una vertigine di sofferenza e morte, rese tutti consapevoli di un valore estetico” spiega Antonio Bartelletti, direttore del Parco. La statuaria bellezza delle Apuane s’imponeva e sconvolgeva oltre l’orrore del momento. Quella bellezza violata dal conflitto è oggi possibile ricercarla e riviverla ancora, perché sui lineamenti perfetti persistono i segni del dolore, nonostante il tempo trascorso e l’oblio degli uomini”.

Linea Gotica e sentieri di pace, si legge nelle pagine iniziali, è “un invito a compiere un viaggio di riflessione nelle Apuane, per scoprire o riscoprire i luoghi visti da una diversa prospettiva storica, seguendo il racconto itinerante della Seconda Guerra Mondiale”. 

Un modo di esplorare e capire, aggiungiamo, utile per gli escursionisti che visitano le Alpi Apuane frequentemente come per quelli che arrivano da lontano. Ma che può essere importante e salutare anche per chi vive ai piedi delle magnifiche montagne del marmo.  

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