Alpinismo

Nanga Parbat: Cala Cimenti in partenza. Tenterà una discesa con gli sci

A volte i progetti nascono ai piedi delle grandi montagne, dall’incontro con altri appassionati. Così è successo a Carlalberto “Cala” Cimenti, ora in preparazione per una nuova spedizione, ancora una volta diretta sui ghiacci del Pakistan. Lo snow leopard piemontese si sta infatti allenando per tentare il Nanga Parbat insieme alla squadra di un altro leopardo delle nevi, il russo Vitaly Lazo.“Con Vitaly ci siamo conosciuti al campo base del Pik Pobeda (7439 m) e da lì siamo sempre rimasti in contatto fino ad oggi”, fino al giorno in cui il russo ha scelto di invitare l’alpinista italiano sull’Ottomila più occidentale.

Per Lazo questa sul Nanga Parbat sarà un nuovo importante tassello del suo progetto sciistico “Death Zone Freeride”, ovvero la sciata di cinque vette tra le più alte del Pianeta.

Cala partirà dall’Italia il prossimo 2 giugno con l’ambizione di raggiungere la vetta della nona montagna del pianeta e ridiscenderla, sci ai piedi, lungo la parete Diamir. Un versante immenso, con oltre 4000 metri di dislivello dal campo base alla cima, già in passato affrontato con gli sci. Per la prima volta nel 1990 da Hans Kammerlander insieme a Diego Wellig, Wolfgang Thomaseth e Stefan Jorsen. Il loro tentativo fa ormai parte della storia racchiudendo due primati in un’unica grande realizzazione: la prima sciata del Nanga Parbat e la prima discesa di un Ottomila con gli sci. Una grande impresa, ben raccontata da Kammerlander, che sarebbe potuta finire diversamente a causa di un passaggio critico a circa 7600 metri. Un punto cedevole del manto nevoso che ha iniziato a scivolare rapido verso il basso, trascinando con se anche l’altoatesino. È precipitato per sei metri, Hans, prima di riuscire ad arrestare la caduta piantando nella neve dura le picche saldate all’impugnatura dei bastoncini.

Dopo la sciata, nella scorsa stagione, del Laila Peak e della sua gemella innominata, ma battezzata da Cala “Laila’s little sister”, Cimenti è quindi pronto a tornare nuovamente in Pakistan per salire il Nanga Parbat probabilmente lungo la Kinshofer, via normale alla montagna.

Per lo scalatore i giochi inizieranno però solamente dopo il raggiungimento della vetta quando, dopo qualche istante di riposo, sarà il momento di agganciare gli sci e iniziare la discesa. “Per ora ho qualche idea sul possibile tracciato da seguire in discesa, ma sul posto sarà più facile valutare le condizioni della montagna e scegliere la via più sicura spiega lo sciatore. Una possibile alternativa, su quel versante, sarebbe certamente la solitaria Messner del 1978, ma forse nella mente di Cala c’è qualcosa di più ambizioso. Staremo a vedere cosa ci riserva questa nuova stagione himalayana.

Al momento Cala è impegnato con allenamenti molto intensi per il recupero della piena forma fisica, infatti a causa di un problema al polpaccio lo scalatore ha dovuto diminuire l’attività sportiva nell’ultimo periodo. “Sto recuperando, in questi giorni ho fatto le mie prime pellate dopo tempo, con la mente sono già proiettato in spedizione. Non vedo l’ora di partire”.

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