Alpinismo

In partenza la “G4 Expedition”

Partiranno il 10 giugno dall’Italia i componenti della “G4 Expedition” che ripeteranno la via tracciata sessant’anni prima dalla spedizione del Club Alpino che ha visto in vetta Carlo Mauri e Walter Bonatti.

Stiamo parlando di una spedizione commemorativa anche se, ci confessa il Caporalmaggiore Marco Majori, “ci siamo resi conto dell’anniversario solamente dopo. Quando abbiamo deciso di scalarla l’abbiamo fato perché ci piaceva la montagna, eravamo affascinati dalla linea”. Una motivazione che, non ce ne vogliano gli amanti delle date e delle ricorrenze, ci sembra molto più interessante.

Scalare una montagna per ricordarne la prima salita è certamente molto bello, ricordare i primi salitori capendo la bellezza della linea che han tracciato racchiude in se una bellezza ancora più grande.

La spedizione sarà guidata dal Maggiore Valerio Stella e parteciperanno i Caporalmaggiori Marco Majori, Maurizio Giordano e Marco Farina.

Con loro l’alpinista Daniele Bernasconi che commenta ironicamente “mi han voluto lo stesso anche se sono obiettore di coscienza”. Il ragno ha però accettato di buon cuore la partecipazione alla spedizione. “I ragazzi dell’esercito sono stati così gentili da chiedermelo che non potevo dire di no, poi l’obiettivo è molto interessante”. Quella che il gruppo vuole realizzare sarebbe infatti la prima ripetizione della via seguita da Bonatti e Mauri su una montagna che, in sessant’anni ha visto solamente quattro spedizioni raggiungerne la vetta.

Si tratta di “una meta non convenzionale” commenta Majori, ma affascinante soprattutto per la bellezza della montagna. Una piramide dalla punta mozzata che accompagna verticale gli ultimi giorni di trek verso Concordia, da cui poi si accede al campo base.

Come militari avete avuto problemi sui visti? “Diciamo che c’è stata una certa attenzione da parte del consolato” spiega Majori. “Però le cose sono andate abbastanza veloci e non ci sono stati intoppi”.

Come pensate di affrontare la salita? “L’idea è quella di andare veloci, in stile alpino” per portare a casa una bella e importante via. Una delle più importanti e affascinanti del Karakorum diciamo con pochi dubbi. Una via difficile su una bella montagna, di certo un’esperienza da seguire.

Noi la seguiremo giorno dopo giorno, saremo infatti sempre in contatto con il campo base.

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3 Commenti

  1. Scalare il G4 sarebbe come “andare a spasso”?

    Non credo proprio… Si tratta al contrario di un progetto ambizioso su una montagna difficile da scalare… Non è mica il Pik Pobeda (quello in Siberia si intende…)

    Allarghi i Suoi orizzonti… Nell’alpinismo non c’è soltanto Moro, per fortuna…

  2. Ma io mi chiedo…
    Perchè la gente commenta sempre in modo incazzoso ogni singolo articolo che appare sul questo sito?
    Ma non avete di meglio nella vita, che commentare? per giunta inutilmente?
    Sembra che tutti siano provetti alpinisti con alle spalle centinaia di salite pazzesche, e curriculum da far impallidire Messner….
    Ma piantatela una buona volta!!

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