Alpinismo

Dopo la grave caduta da La Cattedrale, Bubendorfer torna ed apre una via sul Großglockner

Era il 1 marzo del 2017 quando Thomas Bubendorfer cadeva dalla famosa cascata di ghiaccio La Cattedrale, ai Serrai di Sottoguda, in Dolomiti.

L’alpinista era in fase di calata quando precipitò per 10 metri finendo nelle acque del Pettorina. Ad estrarlo dal fiume il compagno di scalata, che chiamò immediatamente anche i soccorsi. Le condizioni apparirono però subito gravi, nonostante Bubendorfer fosse cosciente: a preoccupare non solo i traumi per il volo, ma anche i polmoni a causa dell’acqua inalata. I giorni che seguirono in ospedale a Belluno furono difficili con l’alpinista tenuto in coma farmacologico; poi pian piano la ripresa, il trasferimento all’ospedale di Salisburgo e il ritorno a casa.

Era la sua seconda grave caduta della carriera alpinistica: nel 1988 uscì infatti miracolosamente vivo, ma con otto vertebre fratturate, da un volo di 20 metri nella falesia Liechtenstein Klamm. I medici gli dissero che non avrebbe mai più scalato una montagna, ma a smentirli ci impiegò solo qualche anno e nel 1991 realizzò la prima in solitaria della parete sud dell’Aconcagua in sole 16 ore. Iniziò così quella che Bubendorfer definì la sua seconda vita.

A poco più di un anno dall’incidente a Sottoguda, arriva la notizia dell’apertura di una nuova e logica via di misto da parte di Bubendorfer, assieme a Max Sparber e Hans Zlöbl, sulla parete sud del Großglockner. Le difficoltà arrivano fino a M8.

Il nome della via è ovviamente Das dritte Leben, la terza vita.

 

La via. Foto @ Hans Zlöbl -mountainrevolution.at

Fonte ed info sulla via: qui

 

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