Alpinismo

Traversata Everest-Lhotse: Hamor e Colibasanu scoraggiati dalle condizioni

Fatica e condizioni avverse per la traversata Everest-Lhotse di Peter Hamor e Horia Colibasanu, ma rimane forte la voglia di arrivare in vetta.

È in corso ormai da diversi giorni l’acclimatazione del team Hamor-Colibasanu, le cui mire sono fisse sulle due cime vicine dell’Everest e del Lhotse. I due alpinisti si sono arrivati negli ultimi giorni fino al C2 (6.400 m), portando con loro negli zaini oltre 15 kg di attrezzatura a testa, circa il doppio del limite consigliato.

Dopo una notte di riposo, si sono messi al lavoro per preparare la via dell’ascesa. La salita verso il crinale occidentale, racconta Colibasanu sul suo profilo personale, è stata lunga e complicata. Il ghiaccio era coperto da un sottile strato di neve scivolosa, e il vento non aiutava certo a semplificare l’avanzamento, piuttosto difficoltoso. Gli accumuli di neve, in situazioni così instabili, possono inoltre dare vita a valanghe di rottura.

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Colibasanu al freddo del C2, © Horia Colibasanu

Arrivati a 6.850 m, i due hanno proceduto a lasciare il materiale su un promontorio roccioso, per poi fare una discesa di circa 100 m con una corda fissa che hanno assicurato per la risalita, fermandosi quindi a riposare per la notte. Il risveglio del giorno successivo non è stato facile, ma la determinazione ha fatto sì che gli scalatori riprendessero presto a lavorare. Durante la notte, una valanga si è abbattuta sul percorso da loro programmato, fatto che li ha costretti a spostarsi verso un altro corridoio di ghiaccio per proseguire la non facile ascesa. 

A questo punto i due hanno deciso quindi di fare un sopralluogo preventivo prima di tornare al C2: hanno quindi esplorato il nuovo percorso designato per continuare oltre i 6.850 m, per poi risalire l’ultimo tratto e recuperare il materiale e la corda fissa. La ridiscesa si è rivelata essere piuttosto ardua: la stanchezza si è fatta sentire e i due non sono riusciti ad applicare la stessa efficienza nei movimenti, impiegando più tempo del previsto.

Il tempo non è stato favorevole, con vento e neve, e i due sono tornati con fatica al C2 per riposarsi. Le intenzioni del giorno successivo erano quelle di avvicinarsi ulteriormente al C3 in giornata, ma le condizioni atmosferiche non lo sono state altrettanto, quindi il team ha deciso di proseguire la discesa.

Le previsioni fino al 10 maggio danno un clima ventoso, i due si sono resi conto di essere fuori tempo massimo e di dover sfruttare al meglio tutti i giorni buoni a loro disposizione. Pur trovandosi  di fronte a condizioni non ideali, il team è ancora deciso a portare a compimento la sfida.

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Un commento

  1. Le previsioni del tempo, ed anche un’occhiata al cielo che si rannuvola rapidamente, ed un orecchio a tuoni lontani, un brivido di pelle al vento che si solleva…ed i sensi a volte ci dicono che bisognare trocedere anche da semplice ferrata o traversata di un giorno .Un Temporale sulle Dolomiti piu’prossime alla pianura…ha fatto vittime come bufera in Himalya .

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