Alpinismo

Continua la ricerca di Leclerc: «È allenato per sopravvivere e conosce le Torri».

Continuano le ricerche per ritrovare i due alpinisti Marc-André Leclerc e Georges “Ryan” Jhonson dispersi da lunedì scorso 5 marzo sulle Torri di Mendenhall, in Alaska. Il gruppo di soccorso Juneau Mountain Rescue ha effettuato nella giornata di ieri voli congiunti con la Guardia Nazionale dell’esercito dell’Alaska.

Purtroppo però a causa del meteo, l’elicottero e gli equipaggi sono stati in grado di dare vita solo a brevi ricerche  prima che la visibilità limitata li obbligasse a tornare alla base. Per il resto della giornata di ieri infatti l’elicottero è rimasto a terra, in attesa di una finestra di bel tempo che non è più arrivata.

Marc-André Leclerc con la fidanzata Brette Harrington. Foto @ CbC

Oggi le operazioni riprenderanno non appena il meteo lo renderà possibile. «L’equipaggio», come fa sapere Megan Peters, portavoce delle truppe impegnate nei soccorsi, «attende con ansia condizioni meteo più favorevoli. L’idea del gruppo di soccorso ieri era quella di raggiungere il lato nord delle Torri, dato che domenica si era riusciti a sorvolare solo il lato sud».

Nel frattempo i familiari continuano a sperare in un possibile finale positivo della vicenda, anche in virtù della profonda conoscenza delle Torri da parte soprattutto di Leclerc. Treya Klassen, amica del padre di Leclerc, ha infatti sottolineato che: «Il giovane ha studiato le pareti delle Mendenhall Towers per anni». Aggiungendo poi che: «È un alpinista esperto ed è addestrato per sopravvivere molto. Si è allenato duramente, quindi spero che sia rintanato in una grotta, in attesa della fine delle tempeste di neve».

Anche Reinold Messner ha commentato sulla Gazzetta dello Sport la vicenda che vede coinvolto Leclerc. Foto @ Gazzetta dello Sport

Megan Peters, dell’esercito dell’Alaska aggiunge che «rimane viva la speranza di ritrovarli ancora in vita». E che «finché non verranno trovati non si potrà mettere la parola fine su questa vicenda». Il 4 marzo Leclerc e Johnson sono stati lasciati sul campo ghiacciato di Mendenhall vicino alle torri. Leclerc il giorno successivo ha pubblicato una foto di Instagram dalla cima vicino alla torre principale, alta 2.100 metri.

Le operazioni del Juneau Mountain Rescue. Foto @ Facebook

I due alpinisti avrebbero dovuto – camminando e sciando – lasciare la zona nei due giorni successivi, ma il maltempo li ha colpiti duramente. Come già segnalato, i funzionari di ricerca e soccorso avevano fatto sapere che nessuno dei due uomini era dotato di un telefono satellitare o di un segnalatore di emergenza. L’ultimo contatto è infatti di lunedì scorso, da lì in poi più niente.

«Marc-Andre ha anche scambiato messaggi con suo padre una volta in cima», ha detto lo zio di Leclerc.

Intanto i promotori della raccolta fondi in favore della continuazione delle ricerche e che ha inoltre il fine di pagare le spese di viaggio utili portare la famiglia del giovane canadese in Alaska, dicono che Leclerc: «È un essere umano straordinario che proviene da una famiglia altrettanto straordinaria».

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