“Conosco Denis da molti anni, siamo amici. Non pensavo sarebbe arrivato a tanto. Sopra ogni cosa, la cosa che mi dispiace di più è stata la sorpresa nel sapere che Denis non ha voluto pararmi quando, arrivato a campo 1, è stato fermato dai suoi compagni. Mi ha ferito personalmente”.
Così ha commentato il capospedizione Krzysztof Wielicki alla polacca TVP Info, aggiungendo: “D’altra parte, un po’ lo capisco, anche io ho vissuto alcune situazioni simili ed ho fatto delle cose da solo. Ma qui, tuttavia, eravamo una squadra e lui è stato invitato nella spedizione, avrebbe dovuto seguirne le regole ed il modo in cui viene gestita”.
Il punto di rottura tra Urubko e gli altri, lo ripetiamo, è il termine dell’inverno, che per consuetudine alpinistica è il 21 marzo, ma per il russo invece ha fine il 28 febbraio. Sulla questione, secondo quanto afferma il manager della spedizione polacca, Januz Majer, che è in Polonia, ci sono state discussioni tra il team e Urubko, che ha fortemente insistito affinché si tentasse in questi giorni. Il meteo complesso e la finestra di bel tempo che dovrebbe aprirsi i primi di marzo hanno però convinto la squadra a non cedere alle istanze del russo.
Nonostante tutto, i polacchi stanno adoperandosi affinché possano essere di supporto a Denis. “I nostri ragazzi – spiega Majer – stanno salando secondo il piano d’azione, ma a questo si è aggiunto un nuovo elemento: hanno deciso di proteggere l’azione solitaria di Denis, nonostante abbia deciso questa cosa arbitrariamente”. E così, oggi Marcin Kaczkan e Maciej Bedrejczuk dovrebbero spingersi fino campo 3, a 7200 metri. Lì le ipotesi sono due: o troveranno Urubko ancora in tenda, bloccato dal vento, oppure, se il russo sarà invece partito, riusciranno a vederlo in parete e saranno così in grado di informare Wielecki sulla posizione e sui movimenti dell’alpinista, che, lo rimarchiamo, è senza gps e radio.
Aggiornamento 26/02/18 ore 8.00: Denis Urubko sta scendendo d è a campo 2.