Alpinismo

Invernali, facciamo ordine: chi è dove e quando

Sono state giornate concitate per gli alpinisti impegnati nelle invernali sulle grandi montagne (ed un po’ anche per noi che cerchiamo di farvi la cronaca quasi live).

Tentiamo quindi di fare un po’ di ordine e ricapitoliamo chi è dove e quando aspettarci qualcosa.

Tomek ed Elisabeth. Foto repertorio @ Elisabeth Revol

Dove: Nanga Parbat
Chi: Elisabeth Revol e Tomek Mackiewicz
Stato dell’arte: imminente attacco alla vetta
Come: senza ossigeno, stile alpino
Meteo: Principalmente sereno, vento forte, ma in diminuzione

I due alpinisti sono attualmente in parete dal 15 gennaio. Le informazioni, che però arrivano con difficoltà, li danno sulla via Messner-Eisendle, probabilmente, ma è tutto da stabilire, per raggiungere la cima seguiranno poi la via Bhul, ma è ancora aperta anche l’ipotesi Kinshofer.

Il primo tentativo di vetta era stato programmato tra la notte del 20 e 21 gennaio, ma a causa del forte vento i due non sono riusciti a portarlo a buon fine. Tomek ed Elisabeth hanno deciso pertanto di scendere da campo 4, attualmente posizionato sopra i 7000 metri, e trascorrere la notte a campo 3. Di certo non avranno dormito un granché con il vento che ha sferzato fino a 100 km/h. Oggi dovrebbero, se i piani sono rispettati, aver raggiunto di nuovo campo 4. Il prossimo attacco alla vetta è programmato per il 25, quando le raffiche dovrebbero essere in diminuzione.

 

Denis Urubko al base qualche giorno fa

Dove: K2
Chi: spedizione polacca
Stato dell’arte: posizionato campo 2
Come: senza ossigeno, spedizione tradizionale
Meteo: Sereno, vento quasi assente

I polacchi stanno godendo dei benefici del tempo favorevole, che ha donato loro giornate soleggiate ed una finestra senza vento che ha davvero dell’incredibile.

La strategia adottata dal capospedizione Krzysztof Wielecki è quella di mandare gli alpinisti, che sono 10, a rotazione sulla montagna a fissare corde e istallare i campi sulla via Cesen. Denis Urubko ha posizionato ieri campo 2 a 6300 metri, poco più sotto, a 5900 metri, è stata lasciata una tenda d’appoggio, che funziona come un piccolo campo 1.

Denis è certamente il più acclimatato, avendo trascorso ben due notti in quota (stanotte a 6300 e ieri a 5900). A campo 1 hanno dormito ieri Artur Małek e Marek Chmielarski. Da oggi si altereranno diversi alpinisti per fare lo stesso così da procedere con l’acclimatamento. Ci si aspetta in parete oggi Adam Bielecki e Marcin Kaczkan. Il prossimo obiettivo saranno i 7000 metri di campo 3. Fino a sabato il meteo sarà stabile, sebbene qualche nuvola, con vento debole; da domenica le previsioni indicano il rafforzamento del vento, con l’apice tra lunedì e martedì quando si raggiungeranno i 95 km/h a 7000m ed inizierà a nevicare.

 

Alex Txikon e Ali Sadpara in vetta al Pumori

Dove: Everest
Chi: Alex Txikon e Ali Sadpara
Stato dell’arte: vetta sul Pumori (7161m), campo 2 posizionato sull’Everest
Come: senza ossigeno, spedizione tradizionale
Meteo: Sole, ma vento forte

Alex Txikon e Ali Sadpara possono fregiarsi di aver raggiunto la prima vetta della stagione invernale, quella del Pumori. Non è una prima, ma è un ottimo risultato, che dà ottimismo e fa ben sperare per l’Everest.

Archiviato quindi il 7161m, si torna a lavorare sull’obiettivo principale, che avevamo lasciato a campo 2, a 6500 metri. Il punto da raggiungere ora è campo 3, che sarà posizionato oltre i 7100 metri. Il problema principale al momento pare essere il vento che, secondo le previsioni, è destinato a aumentare questa sera e poi, dopo una breve parentesi, mercoledì quando inizierà una vera e propria finestra con raffiche fino ai 120 Km/h a 7000 m (in vetta verranno raggiunti i 170 km/h). Se Txikon vuole salire dovrà patire un po’ martedì, sfruttare mercoledì per attrezzare la via il più in alto possibile e poi scendere in velocità con tutti i suoi sherpa.

 

Il fotografo Matteo Zanga, Tamara Lunger e Simone Moro. Foto @ Matteo Zanga

Dove: Siberia/Pobeda Peak
Chi: Tamara Lunger e Simone Moro
Stato dell’arte: sono partiti
Come: senza ossigeno, stile leggero

Avevamo iniziato questo articolo parlando di grandi montagne. Il Pik Pobeda in Siberia (non l’omonimo 7400 in Kyrgyzstan), forse con i suoi 3003 metri, non è definibile tale, ma l’avventura invernale di Simone e Tamara è interessante.

Non c’è tanto da raccontare fino ad ora, solo che sono partiti dall’Aeroporto di Orio al Serio ieri pomeriggio con un volo della compagnia Pobeda (omen nomen) direzione Mosca.

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6 Commenti

  1. Non capisco che interesse possa avere il viaggio in Siberia. Combattere il freddo? Allora si organizzi un record in una cella frigorifera.

    1. Se permetti aggiungo che con temperature INFERIORI in Antartide gente come gli Huber, Honnold e Houlding hanno scalato in libera l’VIII grado, non camminato. Qualcuno dovrebbe pur dirle, queste cose. Va bene, superiorio a Mike Buongiorno con l’elicottero sul Cervino, ma non molto più in là

    1. E’ questo il punto..

      Accostare, nello stesso articolo, la spedizione in Siberia alle 3 invernali sugli 8.000 non ha senso; credo sia addirittura offensivo per chi sta tentando gli 8.000

  2. perche’ tanta avversione verso simone moro che ha il merito di dare valore all’alpinismo italiano grandemente apprezzato all,estero italiani sempre pronti a tradire se stessi

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