Alpinismo

Il team Kapriol alla scoperta della Cina: il racconto di Luca Schiera

Luca Schiera, membro del “K team” e Ragno di Lecco, ha raccontato ieri, nella sede dell’azienda Kapriol, l’esperienza appena passata in Cina insieme a Roland Hemetzberger (che tornato in Europa ha ripetuto l’incredibile via Wogu) e Corrado Korra Pesce. 

Siamo a Civate a pochi chilometri da Lecco, nell’anfiteatro (meravigliosamente bianco in questi giorni) di Resegone, Grigne e Corni di Canzo. L’azienda Kapriol, che si occupa di abbigliamento, utensili e sicurezza sul lavoro, per festeggiare i novant’anni dalla fondazione ha deciso di sostenere diverse attività legate all’outdoor e in particolare l’alpinismo. Franco Morganti, a.d. della Kapriol Morganti Spa ha raccontato il percorso dell’azienda, iniziato 90 anni fa con il lavoro di suo papà Alessandro, e la decisione di festeggiare questo traguardo sponsorizzando attività legate al mondo dell’alpinismo e dell’attività outdoor. Da qui la decisione di finanziare una nuova falesia sul Corno grande (Corni di Canzo) e di mettere insieme il “K Team”. 

Partito il 3 settembre alla volta della Cina, insieme al fotografo Achille Mauri, il team aveva come obiettivo originario quello di scalare e aprire nuove vie nella zona inesplorata del Balagezong nella penisola dello Yunnan. “Centinaia di pareti da scoprire e scalare con montagne che arrivano fino ai 5.000 metri” ha raccontato Schiera. L’impresa finisce però prima di cominciare a causa di alcuni problemi (poco chiari) con le autorità cinesi. “Ci hanno cacciati. Non è stato un problema di permessi, eravamo in un parco e senza capire bene il perché ci hanno fatto intendere che lì non potevamo scalare, forse per la vicinanza con il Tibet”. 

Da lì si sono trasferiti in un’altra zona, a Getu nel Guizhou, dove c’è il famoso Grande Arco, una grotta (o meglio tunnel) di roccia, una formazione calcarea molto particolare che offre vie molto belle, tecniche con scorci di paesaggio davvero unici:  “Qui abbiamo ripetuto alcune vie sportive, fino all’8a, che percorrevano tutto l’arco strapiombante”. 

 

Nei giorni seguenti il team si è spostato nello Yangshuo. Una zona  poco abitata, con risaie a perdita d’occhio e…serpenti: “Era pieno di serpenti, ma ce li aspettavamo. Qui la roccia era magnifica, le montagne sono completamente ricoperte di vegetazione,  ma sui versanti liberi la roccia era spettacolare” ha concluso Schiera. 

Una spedizione esplorativa “E’ un mondo tutto da esplorare” ha spiegato Fabio Palma, presidente dei Ragni, presente anche lui alla presentazione. “Cina, isola di Baffin sono zone ancora completamente vergini, per l’alpinismo ce ne sarà per un secolo intero”. Ci toccherà imparare il cinese. 

Qui sotto il video di Kapriol: 

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Un commento

  1. Volendo conoscere lo sponsor..mi sono trovato di fronte ad alternativa: ditta di attrezature ed abbigliameno o di liquore alle erbe?
    Memore di soste in bar o rifugio dopo escursioni,, con panino e digestivo, la mia immaginazione e’ corsa al secondo.

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