Cronaca

Un'ora sull'orlo del precipizio: salvo

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MOLLTAL, Austria — Un’ora di terrore sull’orlo di un burrone. Senza poter muovere un muscolo, controllando perfino di non respirare troppo forte per non perdere il precario equilibrio che lo stava tenendo in vita. Ha davvero dell’incredibile la disavventura di Kurt Welden, trentunenne austriaco che dopo aver sbandato durante un fuoripista, è finito sull’orlo di un precipizio sul ghiacciaio di Mölltal, in Carinzia.

La vita appesa ad un filo. O meglio, a qualche fiocco di neve. Kurt Welden stava facendo un fuoripista con il suo snowboard quando, per una dinamica ancora da chiarire, è finito in una zona pericolosa ed esposta della montagna. E’ caduto e, rotolando nella neve, è finito sull’orlo di un precipizio.

Quando se n’è accorto, è stato il panico. Per fortuna, è riuscito a controllarsi: ha spostato un po’ di neve e si è rannicchiato in una specie di nicchia vicino alle rocce. Un rifugio precario e verticale, dove solo la neve, che ai lati si staccava in piccole valanghe, lo proteggeva dal vuoto.

L’elicottero che lo ha salvato è giunto soltanto dopo sessanta minuti di immobilità e paura. La squadra ha dovuto mettere in sicurezza la zona prima di poter procedere con il recupero in volo.

"Avevamo paura che la neve, sull’orlo del burrone, si muovesse per lo spostamento d’aria – ha detto uno dei soccorritori -. Se fosse accaduto, quell’uomo sarebbe precipitato lungo la parete, senza possibilità di sopravvivenza. Per fortuna siamo riusciti a recuperarlo senza altri incidenti. Era sotto shock, ma per fortuna quasi illeso".

Le foto dell’incidente stanno facendo il giro del mondo. Welden, che se l’è cavata soltanto con un principio di congelamento, è già stato ribattezzato dalla stampa internazionale come "lo sciatore più fortunato del mondo".

Sara Sottocornola

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