Cronaca

Fine stagione al Monte Bianco, tra incidenti e divieti: un bilancio

Il prefetto dell’Haute-Savoie Pierre Lambert ha riunito ieri i principali operatori d’alta montagna, dal soccorso alle guide, con l’obiettivo di ragionare insieme sugli incidenti avvenuti nella stagione estiva appena passata sul massiccio del Monte Bianco dal versante francese. 

Quest’estate ci sono stati 11 morti e due dispersi sulle due vie più frequentate per salire al Monte Bianco: bilancio molto alto, paragonabile a quello del 1998 e 2008, quando i morti furono 15. 

D’altra parte i tentativi per limitare i danni alle persone ci sono stati, e ha fatto discutere quest’estate il decreto che imponeva un equipaggiamento minimo agli alpinisti che volevano salire il Monte Bianco. Decreto che ha sollevato risposte piccate dal mondo dello sport (leggi Kilian Jornet).  

Altro divieto, più ragionevole, è stato quello riguardante le tute alari, che ha sicuramente aiutato ad evitare l’eccidio delle estati scorse.

Un altro punto importante, che riguarda tutti coloro che decideranno di affrontare il Monte Bianco dal versante francese, è la riflessione che hanno iniziato a fare il presidente delle guide di Saint-Gervais Pascal Chapelland e il direttore del dipartimento dell’Ensa François Marsigny. Si sta infatti pensando se alleggerire la via del Goûter al Monte Bianco e restituire a questa via la sua difficoltà originaria. I due cercheranno di capire se varrà la pena o meno di togliere un po’ di cavi fissi che aiutano la salita al Goûter dopo essere arrivati con il trenino al Nido dell’Aquila e poi alleggerire anche i cavi sulla cresta del Goûter al Monte Bianco. Tratto che viene spesso considerato come una via ferrata dagli alpinisti. 

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