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Onu, gas serra ai massimi: agire subito

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BRUXELLES, Belgio — I gas serra sono ormai ai massimi livelli, come non li si registrava dall’era preindustriale. A dirlo è la World Meteorological Organization, l’agenzia dell’Onu per il clima. Il caponegoziatore delle Nazioni Unite, Yvo De Boer, partendo da questi nuovi dati, lancia un nuovo monito agli Stai dell’Unione Europea: "bisogna agire subito, a Copenaghen si arrivi con obiettivi precisi".

Dal 1750 il diossido di carbonio nell’atmosfera è aumentato del 38 per cento contribuendo all’effetto serra per il 63,5 per cento. I livelli di diossido di carbonio hanno quindi raggiunto per la prima volta nella storia nel 2008 le 385,2 parti per milione, ovvero del due in più rispetto al 2007. Una situazione che non si vedeva dall’età preindustriale.

Sono i dati forniti dall’agenzia per il clima dell’Onu, la World Meteorological Organization, che ha richiamato l’attenzione mondiale su uno scenario catastrofico, quale è quello che si prospetta dinanzi alle attuali condizioni dell’effetto serra. Alla luce di ciò si fa ancora più fondamentale raggiungere risultati di sostanza alla Conferenza sul clima di Copenhagen, ormai alle porte.

Lo ha ricordato il caponegoziatore delle Nazioni Unite, Yvo De Boer, ai ministri dell’ambiente dell’Unione Europea riuniti ieri a Bruxelles. "A Copenaghen – ha infatti dichiarato De Boer – dovremo avere una lista degli obiettivi dei paesi ricchi, un chiarimento su quello che sono pronti a fare i maggiori paesi emergenti come l’India e la Cina, e anche un chiarimento sui finanziamenti da parte dei paesi ricchi ai più poveri attraverso una lista di contributi".

Obiettivi precisi, posizioni chiare e "impegni non solo sul lungo termine, ma anche sull’immediato". E, stando almeno alle dichiarazioni d’intenti riportate dalla stampa, l’ammonimento di De Boer non cadrebbe invano. I ministri dell’ambiente dell’Unione Europea infatti, riuniti in consiglio straordinario per mettere a punto gli ultimi dettagli della proposta unita da presentare a Copenaghen, avrebbero dichiarato di voler raggiungere un accordo "ambizioso e vincolante".

"Il problema sono gli Stati Uniti – avrebbe detto De Boer -. Gli Usa nel 2005 avevano emissioni del 14 per cento superiori ai livelli del 1990. Ora hanno annunciato una riduzione del 17 per cento entro il 2025, dovranno perciò tagliare le loro emissioni del 20 per cento nei prossimi dieci anni, e questo credo che sia un obiettivo ambizioso. Mi aspetto poi che Cina, India, Brasile indichino chiaramente a Copenhagen che cosa intendono fare".

Valentina d’Angella

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