Alpinismo

Concorso K2, indovina e guadagni un paio di sci

“Per portare alle stelle l’emozione di seguire la mia avventura sul K2 e la mia fantastica discesa con gli sci rispondi alla domanda e potrai guadagnare un paio di sci o anche uno zaino”.

Ma la domanda non è innocua. Come la storia del K2 non è asettica. Nemmeno la storia dei tentativi di discesa con gli sci dalla vetta è stata indolore. Personalmente ricordo sul Versante nord del K2, nel 1983, un caro amico di Cortina, gran sciatore, che si era portato gli sci. Ci aveva provato, ma prima di rischiare la discesa un mal di montagna lo aveva messo ko, impedendo l’esperimento. Meglio così. Non me ne voglia.

La cronaca, registrata da Montagna.tv, ci informa poi che nel 2009, Michele Fait affrontò il K2 insieme allo svedese Fredrik Ericsson, che puntava a scendere con gli sci le tre montagne più alte del mondo. Dopo due tentativi falliti al Kanchenjunga, Eriksson provava ad affrontare la montagna degli italiani sperando in una miglior fortuna con il meteo.

“Tenteremo la via Cesen – spiegava Fait -, sullo sperone sud-est del K2. Sono circa 3000 metri con pendenza media di circa 55 gradi, la via si raccorda con lo sperone Abruzzi sulla spalla, di lì prosegue per 600 metri fino in vetta. L’idea non è certo nuova, l’aveva teorizzata già negli anni ’80 Jean Marc Boivin, il maestro di tutti gli sciatori estremi, indicandola come la discesa di riferimento del futuro, l’ultimo grande problema da risolvere. Qualche tentativo è stato fatto negli anni, ma gli unici degni di nota sono quelli di Hans Kammerlander che nell’ultimo, dopo essere partito sci ai piedi dalla cima, dovette rinunciare 400 metri più sotto per un repentino cambiamento meteorologico che a quelle quote sarebbe potuto risultare molto problematico”.

Michele Fait precipita e muore il 23 giugno mentre stava scendendo per la via Cesen con gli sci.

Fredrik Ericsson, muore l’anno dopo, il 6 agosto, per un incidente fatale sul K2, in salita al “Collo di Bottiglia”, con Gerlinde Kaltenbrunner, aveva ancora una volta gli sci in spalla per tentare la discesa.

Ora il polacco Andrzej Bargiel, buon alpinista e sciatore con ottima esperienza sugli 8000, che abbiamo visto, virtualmente, allenarsi e scorrazzare su e giù per i pendii del K2, sta partendo in queste ore per la sua vetta e la sua discesa. Ha lanciato un concorso e la sfida è il tempo: bisogna indovinare quanto tempo impiegherà per la discesa. Chi spacca il secondo si porta a casa gli sci. E se non arriva in fondo? Si vince lo stesso?  Le statistiche non gli sono certo favorevoli. Speriamo invece lo sia almeno il meteo e la sorte.

Macabro? Di cattivo gusto?  Forse Andrzej e il suo sponsor potevano trovare un concorso meno “problematico” dello scommettere sulla vita delle persone.

Del resto lui stesso dice che perché tutto vada bene “per scendere dalla cima del K2 ogni cosa deve filare liscia: bel tempo, condizioni della neve, abilità e resistenza di chi scia”. Mica poco. Potrebbe aggiungere però anche il buon senso nel lanciare i concorsi.

Tags

Articoli correlati

Un commento

  1. …bisogna indovinare quanto tempo impiegherà per la discesa. Chi spacca il secondo si porta a casa gli sci. E se non arriva in fondo? Si vince lo stesso?…

    Se cade e arriva in fondo morto vale lo stesso però?! Perchè mi sembra non specifichi vivo o morto?!
    Si fa del Marketing su ogni cosa… che tristezza!
    Inogni caso spero gli vada tutto liscio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close