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Ancora ruspe sul Piccolo Cervino

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ZERMATT, Svizzera — Bancali abbandonati, ferraglia sparsa su ghiacciaio e ruspe parcheggiate vicino alla struttura di vetro e cemento. Scalette di ferro che incidono la vetta e reti di protezione che circondano la zona. E’ ancora un cantiere aperto la vetta del Piccolo Cervino, cima svizzera di 3.883 metri, dove è stato costruito un grande ristorante inaugurato il Natale scorso. A quanto pare, non è stato che l’inizio: il progetto è di costruirne un altro, di ben 250 posti.

"E’ questo il modello di montagna svizzera?". Ce lo chiede l’autore della foto che alleghiamo, scattata nei giorni scorsi vicino alla tanto "vituperata" vetta del Piccolo Cervino, al centro delle polemiche dal 2006 quando venne alla luce il progetto di costruire una piramide sulla sommità per raggiungere i 4000 metri d’altezza.

Quel progetto, poi, venne abbandonato a favore della costruzione di un albergo-ristorante all’arrivo della funivia, che è stato inaugurato lo scorso Natale: ha 150 posti a sedere più 40 posti letto. L’edificio ha ottenuto il certificato Minergie-P, che caratterizza e qualifica edifici con un bassissimo consumo energetico, elevata offerta di comfort e convenienza economica (nella foto in calce, gli interni).

Questo ristorante è però, a quanto pare, solo del primo tassello di quello che diventerà il “Matterhorn glacier paradise”, centro turistico in piena regola da costruirsi sulla vetta della montagna. "Ora stiamo lavorando ad un progetto addizionale – spiega Christen Baumann, amministratore delegato dell’azienda trasporti di Zermatt, che abbiamo intervistato in merito ai nuovi lavori -. Si tratta di un ristorante che avrà ben 250 posti e una grande piattaforma panoramica. Al momento non ci sono altri dettagli".

Intento di Zermatt è di sfruttare quello che è il punto panoramico più alto d’Europa raggiungibile via funivia. Si affaccia su molti 4000 delle Alpi ed è visitato ogni anno da mezzo milione di persone che fino a ieri potevano usufruire al massimo dei servizi igienici. Ora possono mangiare un boccone in quota o addirittura fermarsi a dormire. Ma i lavori proseguono, e chissà quante altre possibilità avranno una volta ultimato il progetto…
 

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