Alpinismo
Messner: indago il lato umano del Torre
TRENTO — "Sono riuscito a far capire psicologicamente quello che è successo, non soltanto raccontando quello che ha sofferto e vissuto Cesare Maestri ma anche gli altri". Questa secondo Messner la novità contenuta nel suo libro "Grido di pietra. Cerro Torre la montagna impossibile." E seppure ribadisca più volte la volontà di non attaccare direttamente l’alpinista trentino, non manca di sottolineare che negli ultimi anni ci sono state troppe discussioni, serie e affatto simpatiche.
"Se l’avessi fatto l’anno scorso o l’anno prossimo non ci sarebbe stata differenza. Questo libro non vuole essere una provocazione ma prima o poi bisgonava dire la verità sul Torre. E del resto il mio atteggiamento verso Cesare Maestri non è cambiato".
Se l’attacco a Maestri c’è insomma, non è comunque l’obiettivo del libro, e anzi c’è esclusivamente come conseguenza della verità dei fatti. Questa in sostanza la posizione di Reinhold Messner nei confronti dell’alpinista trentino. Di questa storia lo interessa soprattutto sotto il profilo umano.
"La storia del Torre è ancora da fare – dice infatti l’alpinista di Funes -. Io seguo Maestri e chi era con lui. Sono riuscito a far capire psicologicamente quello che è successo, non soltanto raccontando quello che ha sofferto e vissuto Cesare Maestri ma anche gli altri".
Valentina d’Angella