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Il Giro si decide sul Vesuvio

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BENEVENTO — E’ sui 1281 metri del Vesuvio che si decide il Giro d’Italia. O, almeno, questa è l’aspettativa della tappa odierna del Giro d’Italia, che al momento vede in maglia rosa il russo Denis Menchov, tallonato da vicino però dall’italiano Danilo Di Luca, maglia ciclamino, che sembra non aver nessuna intenzione di mollare il colpo.

"E’ forse la tappa più importante del Giro – ha detto ieri Di Luca -. Una scalata molto seria". E’ consapevole, il campionissimo abruzzese, che sul celebre vulcano campano si deve giocare il tutto per tutto. Al momento, la classifica lo vede a soli 26 secondi di distacco da Menchov: un recupero possibile, ma la vittoria dovrebbe essere più larga per potersi mettere "al sicuro" dalla cronometro di domenica, con arrivo a Roma, che chiuderà la corsa e che vede favorito Menchov.

Sulla costiera amalfitana, Di Luca e Menchov erano alla testa del gruppo che seguiva, a sei minuti di distanza, Yuriy Krivtsov e Mauro Facci in testa. Passato Vico Equense, sempre più vicino alla salita finale e a circa 35 chilometri dall’arrivo, il distacco si era già ridotto a poco più di due minuti. Ma ancora è impossibile pronosticare il verdetto della tappa in corso.

Segnaliamo però le due cadute che hanno caratterizzato questo tratto: prima, la scivolata del sette volte campione del Tour de France Lance Armstrong, che comunque è ripartito immediatamente riprendendo il gruppo. E poi quella di Dario Andriotto, che è rimasto inspiegabilmente agganciato all’auto ammiraglia ed è stato trascinato per circa trenta metri sull’asfalto. Il corridore, purtroppo, si è ferito ad una spalla e ha dovuto interrompere la corsa.

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