Alpinismo

Ein-plein di Biffi sulle Seven Simmits

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BERGAMO — Un po’ per ambizione personale, un po’ per passione. Stefano Biffi, di professione pilota d’aerei di linea e grande appassionato di alpinismo, è il sesto italiano al mondo a raggiungere il traguardo delle Seven Summits, le vette più alte dei sette continenti.

Sabato scorso Biffi è salito in vetta alla Piramide Carstensz, in Indonesia. Pur appartenendo a uno Stato asiatico, la Piramide è considerata geograficamente in Oceania, dal momento che si trova su un’isola della Nuova Guinea. Con i suoi 4.884 metri (fonti meno ufficiali lo stimano invece tra i 5.020 e i 5.040 metri) è la cima più alta dell’intero continente australe. Altre fonti, invece, attribuiscono la vetta più alta dell’Oceania al Monte Kosciuscko (2228m in Australia), al Puncak Yaya (4884 m) o al Mount Wilhelm (4509 m). La diatriba, che inteserca confini geografici e politici, è ancora aperta.
 
Certo è che la Piramide Carstensz fa parte della catena montuosa Sudirman, zona caratterizzata da elevata sismicità. E proprio lì si è compiuta l’impresa di Biffi: bergamasco, classe 1957, che nel suo blog ama definirsi un "uomo comune".
 
Era circa la una del mattino in Italia, quando l’alpinista ha toccato la vetta più alta del continente Oceanico. Una vetta che arriva dopo aver messo in serie l’Aconcagua, in Argentina nel 2004, il Mckinley in Alaska nel 2005, il Kilimangiaro in Kenia nel 2006, l’Everest nel maggio del 2007, l’Elbrus nel luglio del 2008 e il Vinson in Antartide lo scorso gennaio.
 
Stando a quanto raccontato nel diario dell’alpinista, visibile sempre sul suo blog, la salita è stata favorita dal bel tempo «con ghiaccio dalla quota di 4.200 metri fino alla cima. La scalata dell’ultimo giorno è stata caratterizzata da panorami con precipizi mozzafiato; dopo circa 4 ore e mezza dall’arrivo in vetta Stefano era già rientrato alla tenda del campo 6 sano e salvo».
 
La salita e la discesa dalla Piramide Carstensz è durata in tutto circa ventiquattro ore. Nei giorni antecedenti, Biffi – classe 1957, che nel blog si definisce un uomo comune – ha atteso l’occasione giusta per attaccare la vetta a campo 6, ai piedi della parete finale che porta fino in cresta e poi in vetta.
 
Sabato, l’occasione è arrivata con una finestra di bel tempo che lo ha ripagato degli sforzi compiuti nelle settimane precedenti. Compresi quelli di un lungo itinerario a piedi nella giungla percorso, secondo quanto raccontato nel blog, a tempi di record nonostante la miriade di difficoltà.
 
Con questa impresa, Biffi scrive il suo nome negli annali dell’alpinismo nostrano. E’ infatti il sesto italiano, dopo sua maestà Reinhold Messner e i meno noti Alberto Magliano, Giuseppe Pompili, Mario Trimeri e Roberto Gariano a salire le "Sette vette". Il primo in assoluto è stato l’americano Pat Morrow. Nel settore femminile, in gara c’è l’ossolana Cristina Piolini (già prima italiana a salire il Monte Vinson in Antartide) e impegnata in questi giorni nella scalata del Monte Everest da nord.   
 
 
WP

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