Alpinismo

Everest: Meroi e Tiraboschi verso la cima

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LHASA, Tibet — Tutt’e due donne, tutt’e due bergamasche, tutt’e due dal versante Nord. Nives Meroi e Nadia Tiraboschi, con i rispettivi compagni di spedizione, stanno sferrando in queste ore l’attacco alla vetta dell’Everest.

La Tiraboschi ha annunciato ieri sera che lei, Pierangelo Maurizio, Marco Epis e David Borlini erano a 8.300 metri di quota e che stavano preparandosi a partire per la vetta.
 
Nives Meroi, bergamasca d’orgine e tarvisiana d’adozione, è a caccia del suo nono ottomila. Ha chiamato ieri sera la sorella Leila Meroi da 8.100 metri, dove si trovava con il marito Romano Benet e Fabrizio Mannoni.
 
Entrambe le spedizioni hanno dovuto rinunciare a tentare la vetta ieri per le pessime condizioni in cui versava la montagna, tormentata da forte vento, freddo e neve. Ma poi la situazione ha dato segni di miglioramento ed hanno deciso di partire nella notte per la vetta.
 
Notizie sono attese da un momento all’altro, anche perchè il gruppo di Nives Meroi, che sta salendo come sempre in stile leggero e senza ossigeno, ha annunciato di voler partire il prima possibile per evitare il traffico in parete e riuscire a scendere presto di quota.
 
Entrambe le alpiniste volevano diventare la prima donna italiana a raggiungere la vetta dell’Everest senza ossigeno, ma, secondo le ultime notizie, questa possibilità rimane aperta solo per la Meroi. La Tiraboschi, infatti, provata dal duro lavoro di battere la traccia ad alta quota, ha comunicato al sito Fancy Mountain di aver utilizzato l’ossigeno ieri.
 
Sara Sottocornola
 

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