Itinerari

Bella, e lunga, salita alla Forcella Giralba nelle Dolomiti del Cadore

Spettacolare escursione alle spalle di Auronzo di Cadore passando per lo storico rifugio Carducci. Tra panorami grandiosi e memorie della Grande Guerra

Un lungo viaggio e decisamente impegnativo attende chi decide di affrontare la salita che raggiunge Forcella Giralba (2431 m) da Pian della Velma, tuttavia, si è ripagati dalla grande diversità di ambienti che si incontrano lungo il cammino. Boschi secolari, torrenti, pareti verticali e ripidi ghiaioni caratterizzano questo itinerario che porta a raggiungere un punto panoramico ricco di storia e da cui si diramano ancora altri sentieri. Interamente nel Comune di Auronzo di Cadore si percorrerà la Val Giralba fino ad arrivare e superare il Rifugio Carducci, punto di sosta e ristoro da oltre cento anni. Fu costruito nel 1908 dalla sezione Cadorina del CAI ed è intitolato al poeta che soggiornò in Cadore fino al 1892.

L’itinerario

Partenza: Auronzo di Cadore (BL), loc. Pian della Velma (Giralba)
Dislivello: + 1500 m
Tempo di percorrenza: 8/10 ore (a/r)
Difficoltà: E

Si parcheggia l’auto subito dopo le ultime case della frazione di Pian della Velma (Giralba) o si prosegue entrando nel bosco parcheggiando nelle poche aree consentite prima dell’inizio del sentiero. Dopo un breve tratto in piano si guadagna rapidamente quota, nel primo chilometro si superano 300 metri di dislivello, per poi recuperare energie in un tratto di falsopiano reso un po’ impervio da alcuni conoidi detritici che insistono sulla linea di cammino. Si raggiunge rapidamente un ponte e si inizia a salire in modo importante. Il sentiero a strette svolte attraversa boschi di conifere e piccole radure dove i “fischi” delle marmotte inizieranno a sentirsi per diventare presenza costante più in alto. Dal bivio, che prenderemo alla nostra sinistra, è impossibile sbagliare. Si segue la netta traccia a terra e si sale in modo continuo quasi fino al rifugio Carducci (2.297 m) La pendenza diminuirà solamente in prossimità del rifugio, dopo un’ultima rampa con forte pendenza appena usciti dal bosco.

Dalla terrazza del Rifugio Carducci si gode una vista magnifica. Guardando il fondovalle, spicca sulla destra  il Campanile Carducci (2.630 m) che nasconde parte di Monte Giralba di Sopra (2.994 m) mentre la cima più bassa, Monte Giralba di Sotto (2.881 m), è ben visibile e “si erge imponente a governar le valli” (cit. Antonio Berti). Dopo i Monti Giralba svetta la Croda di Ligonto (2.786 m) che al tramonto cambia colore dall’arancione al rosso violaceo.

L’imponente bastione di dolomia che chiude l’alta Val Giralba a ovest è la Croda dei Toni, formata da diverse cime. Quelle che sovrastano il Rifugio Carducci sono la Croda d’Auronzo (2.933m), la cima sud (2.945m), Croda Antonio Berti (3.029m) e la vetta di Croda dei Toni (2.094m).

Dal rifugio si continua il cammino seguendo la traccia più bassa e che gradualmente acquista pendenza senza mai diventare troppo impegnativa. Dopo tre nette svolte si raggiunge la meta, Forcella Giralba e lo sguardo si apre sulle Dolomiti di Sesto e la Val Fiscalina. È un’area profondamente segnata dai resti delle trincee della Grande Guerra come lo sono la maggior parte delle cime che da qui si riescono a vedere. In lontananza alla nostra sinistra Croda dei Rondoi (2.969m), le Crode Fiscaline ( 2.675m), Cima Una ( 2.698m), Punta dei Tre Scarperi (3.152m) e La Lista (2.413m) che delimita la Val Fiscalina a Ovest. Sul versante opposto svettano la Croda Rossa di Sesto  (2.965m)  e la Cima Undici (3.092m) che al confine tra Alto Adige e il Veneto. Su queste due ultime vette furono combattute battaglie al limite delle possibilità dei due schieramenti e su Forcella Undici c’è una delle sezioni del Museo a Cielo Aperto dell’Associazione Bellum Aquilarum.  Il rientro a valle è per la stessa linea di salita.

Da  visitare

Ad Auronzo di Cadore merita una visita  Il Museo “Palazzo Corte Metto” ospitato in un palazzo di inizio Ottocento.

il primo piano ospita la sezione “Scienze della vita” riassunto nel concetto “Orme – i segni del cammino”. Simboli maestosi e espliciti del percorso evolutivo locale sono la ricostruzione del Dinosauro delle Tre Cime di Lavaredo e l’esemplare di cervo, considerato l’animale più grande che attualmente abita stabilmente la montagna cadorina.

Il secondo piano si concentra sull’Archeologia della zona di Auronzo di Cadore, basata sugli importantissimi ritrovamenti del Monte Calvario e lungo l’abitato di Auronzo, per descrivere i diversi ambiti di attività umana del periodo compreso tra il I sec. a.C. e il IV sec. d.C.

Al terzo piano è esposta una ricca collezione di fotografie e cimeli della Prima Guerra Mondiale. Infine, il quarto piano è interamente dedicato alla Mineralogia, con la descrizione dell’importante attività estrattiva dei giacimenti presenti nel territorio di Auronzo e con l’esposizione di numerosi campioni mineralogici

Come arrivare

Da Auronzo di Cadore (BL) si esce dal centro abitato e dopo circa cinque chilomentri sulla sinistra le indicazioni per Pian della Velma subito dopo essere entrati nella frazione di Giralba.

Da Misurina, Cortina d’Ampezzo o Dobbiaco superare il bivio di Passo tre Croci e proseguire verso Auronzo di Cadore per circa venti chilometri fino alla frazione di Giralba, poi seguire le indicazioni per Pian della Velma.

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