Itinerari

La foresta delle fiabe porta al Rifugio Casera Bosconero

Facile camminata in una delle zone meno frequentate della Val di Zoldo, con belle visuali sul Civetta e sugli Sfornioi. Per ammirare le Dolomiti Bellunesi da insolito punto di osservazione

Il gruppo del Bosconero (2468 m), nelle Dolomiti Bellunesi, è probabilmente uno dei più isolati e selvaggi dei monti pallidi, baluardo di impervie foreste, fitte e rigogliose, tanto da ispirare alcune leggende che descrivono l’intricato sottobosco e le creste più alte ed esposte come dimora delle streghe, visibili solo per brevi attimi, poco prima dell’alba o nei momenti limitrofi al tramonto, quando il crepuscolo cela le rocce chiare delle cime, nascondendo ombre e sagome. L’insieme della vegetazione e l’estetica delle rocce slanciate e turrite colpì il viaggiatore inglese Josiah Gilbert che, sul Bosconero nel 1869, scrisse: “che desta vivamente l’impressione di aver fatto da modello a singolari profili in più di un disegno di Tiziano”.
La Casera di Bosconero è un ottimo esempio di ristrutturazione e di riutilizzo di una struttura già esistente ed oggi adibita a rifugio. Sembra una “casetta delle favole”, sia per estetica, sia per la posizione, ai piedi delle cime grigie, appena dopo il bosco. Sorge in ambiente panoramico sul Civetta, ai piedi degli Sfornioi e dell’incombente Sasso di Bosconero. Bella la vista anche sui gruppi Mezzodì – Pramper e del San Sebastiano.

La magia del vallone Fos de BoscNegre

L’escursione parte dal Lago di Pontesei, nei pressi di Forni di Zoldo. Si prende il sentiero n. 490. E’ il più logico e breve, anche se sono presenti altri tracciati. Si inizia a salire nel fitto bosco, ignorando la deviazione per il n.485, sempre segnalato dal Cai, alternativa per la Casera di Bosconero, ma leggermente più lungo. A inizio stagione estiva il sottobosco è interessante anche per la presenza di fiori, mentre sono i funghi a fare capolino, in periodo autunnale. Si passa nei

pressi della Malga Mugon, in un tratto con vegetazione veramente fitta. Il sentiero diviene più ripido, con molte radici di grandi dimensioni che, a volte, invadono il sentiero, rendendolo esteticamente ancora più suggestivo. Si continua sempre in ripida salita, sino all’attraversamento del vallone detto “Fos de BoscNegre”, una sorta di fenditura nella vegetazione, cosparsa di rocce e ghiaie grigie, che taglia il verde fitto del bosco. Il temporaneo diradarsi del verde mostra la catena degli Sforniòi e la Rocchetta di Toanella, belle cime dolomitiche decisamente poco frequentate ed estranee all’escursionismo di massa. Questo tratto in falsopiano è solo una breve pausa lungo la salita che riprende non appena ci si rituffa nel bosco, continuando sino al termine del percorso, nella bella radura dove si trovano le strutture della Casera di Bosconero.

Si arriva anche dal Passo Cibiana

In alternativa è possibile raggiungere la Casera di Bosconero anche dai 1530 metri del Passo Cibiana (dislivello  464 m + e   537 m -; 3 ore; EE), il valico che collega la Val di Zoldo alla Valle del Boite, in Cadore e sempre in territorio veneto. La forcella boscosa del passo è infatti situata tra la modesta elevazione del Monte Rite (2181 m) e il maestoso gruppo del Bosconero. Dall’ampio parcheggio sterrato (sulla destra venendo dalla Val di Zoldo), si cammina sulla sterrata (cartelli), sino ad una deviazione sulla sinistra (segnavia n. 438) imboccando un comodo sentiero che si addentra nel bosco risalendo le pendici orientali dello Spiz de Copada senza toccarne la cima. Si sale ancora sino al Pian d’Angiàs (1847 m) e da qui alla Forcella de le Ciavazole (1994 m) che si raggiunge con alcuni ripidi zig zag. Dal valico si scende lungo il ripido canalone ghiaioso, con bella vista sugli Sfornioi (2425 m). Al bivio si devia sulla destra e si prende il sentiero che conduce alla radura ove è sito il rifugio Casera di Bosco Nero (1457 m).

Partenza: Lago di Pontesei (825 m)
Arrivo: Casera di Bosconero (1457 m)
Dislivello: + 632 m
Durata: 2 ore
Difficoltà: E
Periodo: da giugno a ottobre

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Un commento

  1. Segnalo che il percorso proveniente da Passo Cibiana, e che prevede la salita per il versante nord di Forcella Ciavazole e la discesa per il versante sud della stessa in direzione del Rif. Bosconero, è altamente sconsigliato ai meno esperti, per l’elevata verticalità e friabilità del versante sud di F.lla Ciavazole (tant’è che su tale ghiaione non vi è alcun sentiero battuto, ma semplici tracce in costante mutamento). Tuttavia, il percorso proveniente da Passo Cibiana verso il Rif. Bosconero – grandemente remunerativo – può essere tranquillamente eseguito con una variante non citata nell’articolo, e che evita il ghiaione sud di F.lla Ciavazole. Giunti infatti al bivio di Pian d’Angiàs, si tralasciano i sentieri di sinistra (per F.lla Bela) o diritti (per F.lla Ciavazole), per invece deviare a destra in direzione F.lla Le Calades e Biv. Casera Darè Copada. Giunti al valico di Le Calades (circa 30 minuti dal Pian d’Angiàs), si prende il sentiero che cala ripidamente a sud-est verso il Rif. Bosconero.

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