FotoSpeciali

Fotografare il folklore

Sfilate e tradizioni alpine: tra ritratto, reportage e vin brulè

Per raccontare un luogo, è importante conoscere diversi generi fotografici: paesaggio, fauna, flora, macro, reportage, still-life e anche il ritratto di soggetti umani che, in realtà, impressiona le mie pellicole e i miei sensori molto più sporadicamente, rispetto al ritratto di cime e animali, dei quali vi ho parlato piuttosto spesso in questa rubrica.

Ritratto?

Fotografare durante una delle numerose sfilate folcloristiche delle Alpi implica attenzione e pazienza. Non è semplice “estrapolare” una persona singola, da un contesto più ampio e, soprattutto, è molto complicato avere uno sfondo neutro e senza elementi di disturbo. Più che fotografie di ritratto posate e ragionate, direi che parliamo di immagini colte al volo, in assoluta velocità che strizzano l’occhio al genere del reportage, magari con soggetti che sfilano nelle vie di un paese e, quindi, che sono anche in costante movimento. È anche vero che, all’inizio o alla fine di una manifestazione, è possibile chiedere al soggetto di fermarsi e di posare per uno scatto più ragionato e tranquillo anche se, credetemi parlo per esperienza, non è così banale “inserirsi” tra una sfilata e l’altra, tra una pausa ristoro e un’attività correlata, tra un grappino e un vin brulè…

Il Carnevale della Coumba Freida, in Valle d’Aosta
Il Carnevale della Coumba Freida, in Valle d’Aosta. In questo caso ho scelto lo zoom tele, comodo da usare a mano libera. Non c’era certo il tempo di usare il treppiede. Ho scattato diverse foto anche con focale grandangolare a gruppi di figuranti. Per isolare il soggetto dagli sfondi, però, il tele è sicuramente la scelta migliore. Nikon D800; Nikkor 70-200 afg; 2,8.
Il Carnevale della Coumba Freida, in Valle d’Aosta
Diavolo – Il Carnevale della Coumba Freida, in Valle d’Aosta
Il Carnevale della Coumba Freida, in Valle d’Aosta
Un figurante – Il Carnevale della Coumba Freida, in Valle d’Aosta
Il Carnevale della Coumba Freida, in Valle d’Aosta
Folclore – Il Carnevale della Coumba Freida, in Valle d’Aosta

Elementi di disturbo: l’agguato è servito!

Negli anni, ho scattato fotografie a vari gruppi tradizionali Ladini, nelle Dolomiti, ai Carnevali valdostani, come quello della Coumba Freida, e a gruppi Walser, in Valle d’Aosta, Ossola e Valsesia e a varie fiere tradizionali, come quella di Sant’Orso ad Aosta. In tutti i casi, durante la sfilata, la maggior difficoltà è riuscire a scattare immagini alle persone, senza elementi di disturbo, sia davanti, sia dietro al soggetto.

Difficile trovarsi in luoghi senza rami, insegne, automobili, parti di edifici esteticamente poco piacevoli e così via. I “disturbatori” più temibili, però, rimangono sempre le altre persone, intente ad ammirare la sfilata. Sono sempre pronte ad inserirsi nella vostra inquadratura. Alcuni sono specializzati nel piazzarsi nell’unica posizione perfetta e sagacemente studiata, per rovinarvi la composizione o rendervi impossibile scattare. I veri specialisti sono in grado di rovinarvi la foto semplicemente con l’uso sincronizzato delle braccia e delle gambe; i più navigati, persino con la testa. Tra l’altro con lo smartphone, che ormai è una sorta di prolunga naturale della mano, sono in grado di occludervi la vista con maggiore abilità e costanza, per scattare fotografie e girare filmati.

Una volta scaricate le immagini sul computer, vi accorgerete che l’inquadratura sarà rovinata dalla testa di qualcuno che spunta da dietro ai figuranti o da qualche persona sorridente che saluta, agitando ritmicamente la manina, proprio da dietro quello che sarebbe stato un bel ritratto di un valligiano, con un cappello piumato tradizionale o similari…E’ vero che questi elementi estranei si possono rimuovere al computer, ma rimane valido il concetto, espresso tante volte, che le foto migliori sono quelle già buone in ripresa e che richiedono solo una “normale” post produzione, senza eccessi. Immaginate di dover rimuovere col timbro clone o con altri strumenti di photoshop parti indesiderate da parecchie decine di scatti! Ok…gli ultimi software, sempre più performanti, aiutano molto, così come il vin brulè di cui sopra.

Diventa, quindi, molto importante conoscere bene il percorso dei figuranti, in modo da poter scegliere un paio di postazioni, con sfondi interessanti, come baite tradizionali, per esempio, oppure neutri, come pareti monocromatiche e magari un po’ isolati, in modo da non avere troppe persone vicine. Lo so…questo è più complicato.

Alcuni scatti della Fiera di Sant’Orso, ad Aosta
Alcuni scatti della Fiera di Sant’Orso, ad Aosta. Anche il bianco e nero può essere interessante, per un mini racconto in 4 foto. In questo caso, parliamo di fotografie posate e scattate con una certa calma, anche se, causa folla, non è semplice avere lo spazio fisico per fotografare, senza elementi di disturbo. Fuji XE2 e XT3, con Fuji 18-55. A volte, a causa della poca luce, è stato necessario alzare gli iso sino a 400.
Alcuni scatti della Fiera di Sant’Orso, ad Aosta
Alcuni scatti della Fiera di Sant’Orso, ad Aosta
Alcuni scatti della Fiera di Sant’Orso, ad Aosta
Alcuni scatti della Fiera di Sant’Orso, ad Aosta
Alcuni scatti della Fiera di Sant’Orso, ad Aosta
Alcuni scatti della Fiera di Sant’Orso, ad Aosta

Punto di messa a fuoco e teleobiettivo

Dal punto di vista tecnico, per i ritratti posati, dopo aver messo a fuoco l’occhio più vicino, scelgo un diaframma aperto (f 2,8, f 4), in modo da rendere lo sfondo leggermente soffuso, a meno che non debba scattare un ritratto ambientato, quindi, con sfondo leggibile. Un po’ più avventurosa è la sfilata. Si tratta di scatti con soggetti in movimento. In questi casi cerco, quasi sempre, di usare ottiche lunghe, in modo da selezionare il soggetto, eliminando gli immancabili elementi di disturbo. L’ideale è uno zoom tipo 70-200 mm, anche piuttosto luminoso, tipo 2,8. Anche uno zoom tipo 80-400 può essere interessante. Molto dipende, ovviamente dal punto di ripresa.

Sfilata tradizionale in costume Ladino, in Val Gardena
Sfilata tradizionale in costume Ladino, in Val Gardena. Per uno scatto di gruppo, come questo, è quasi impossibile non incorrere in elementi estranei, in inquadratura. Sarebbe bastato allargare leggermente la composizione, per inquadrare meglio i figuranti a lato. Questo, però, avrebbe inclusi, in inquadratura, anche persone estranee alla manifestazione. Nikon F5; Nikkor 80-200 2,8 afd. Kodak E100s. In questo caso, mi sono aiutato con un monopiede.
I costumi tradizionali gardenesi
Messa a fuoco sull’occhio e inquadratura più selettiva, per isolare la ragazza e mantenere lo sfondo soffuso, ma leggibile, con i costumi tradizionali gardenesi riconoscibili. Nikon F5; Nikkor 80-200 2,8 afd. Kodak E100s.

Anche in questi casi, metto sempre a fuoco l’occhio più vicino e poi ricompongo l’inquadratura. Personalmente, dopo aver messo a fuoco premendo il pulsante di scatto a mezza corsa, ricompongo l’inquadratura e, velocemente, scatto. E’ possibile anche usare il “blocco AE”, a seconda delle proprie preferenze personali. In altre situazioni, o per i ritratti a singole persone, uso anche focali intorno ai 50 mm. Se, invece, le immagini sono di ritratto ambientato, sono utili anche ottiche più grandangolari, come 24 o 35 mm, o anche con angolo di campo più esteso.

Czeck Republic traditional band, in Canazei
Inquadratura molto stretta. La ragazza era attorniata da altri figuranti, con bellissimi costumi, tipici di alcune regioni montane della Repubblica Ceca. Sono stato, però, costretto a selezionare una composizione molto stretta, a causa dei molti turisti che circondavano la situazione, intenti a danneggiare la mia fotografia, con movimenti ritmici e ostruttivi. Nikon D700; Nikkor 24-120 3.5 / 3,5
Sfilata Walser ad Alagna Valsesia
In questa sfilata Walser, ad Alagna Valsesia, per ottenere inquadrature limpide e con meno elementi estranei possibili sono stato costretto a tagliare le fotografie in formato 4/3. Non è una tragedia “croppare” una foto, nel mondo dell’editoria capita sovente che, in redazione, il grafico decida di fare qualche taglio. Direi, però, che per un fotografo, se c’è assoluta necessità di tagliare l’immagine, sarebbe sempre meglio cercare di mantenere i formati classici, tipo quello del 24 per 36 mm, con proporzione, quindi, di 2×3, oppure il 4×3, come in questo caso.
Sfilata Walser ad Alagna Valsesia
Sfilata Walser ad Alagna Valsesia
Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close