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“Perseverance” su Marte. Anche Daniele Nardi sul Pianeta Rosso

Alle ore 21.55 (ora italiana) di ieri, il rover Perseverance atterrava sulla superficie di Marte. Un momento storico seguito in diretta a livello planetario, che segna un passo importante dell’umanità nella ricerca di una risposta a un quesito che potrebbe farci sentire in un certo senso più vicini al Pianeta Rosso: c’è o c’è mai stata vita su Marte?

Un viaggio spaziale nell’anno senza viaggi

Una missione, Mars 2020, che si è ritrovata a prendere il via in un anno tragico per il Pianeta Terra. La NASA, tra le difficoltà imposte dal Covid-19, ha dovuto necessariamente ultimare nei primi mesi del 2020 la preparazione di un epico viaggio interstellare – per sfruttare la vicinanza planetaria tra Terra e Marte che si verifica ogni 26 mesi – , proprio nell’anno senza viaggi.

E ha avuto l’idea di dare la possibilità a chiunque di acquistare il proprio boarding pass per volare lontano. O almeno, far volare lontano, a quasi 500 milioni di km di distanza, il proprio nome inciso su un microchip caricato a bordo di Perseverance.

Mars 2020, con i suoi protagonisti – il rover Perseverance (da immaginarsi come un SUV di oltre una tonnellata di peso, lungo 2 metri, largo 2,70 e alto 2,2) e l’elicottero Ingenuity fissato sotto la sua pancia – ha finito così per diventare la missione di tutti. Un viaggio collettivo, senza problemi di assembramenti, al di fuori di zone gialle, arancio e rosse, al di fuori dei confini nazionali e internazionali. Al di fuori del mondo visibile ai nostri occhi.

Daniele Nardi su Marte

La partenza virtuale per i 10.932.295 terrestri dotati di boarding pass è avvenuta il 30 luglio 2020 da Cape Canaveral. Una lunga lista di nomi e nazionalità, tra cui anche quello di Daniele Nardi. Un regalo, quello del biglietto per Marte, che l’amico Filippo Thiery, ha voluto fare all’alpinista di Sezze, perché “Daniele usava un’espressione particolare per descrivere il genere di alpinismo cui si era appassionato, quello esplorativo: astronauti moderni“. Un astronauta moderno con una ben nota passione per l’ignoto. Insomma, il passeggero perfetto per una spedizione marziana. “Un giretto ce lo facciamo anche noi”, ci confidava ieri sera, in attesa dell’atterraggio, la moglie Daniela in compagnia del piccolo Mattia.

Boarding pass accompagnati dalla speranza che quell’atterraggio quasi impensabile potesse andare a buon fine. Mesi di attesa conclusi con un countdown che ci siamo ritrovati a condurre tutti insieme (chi dotato di boarding pass, chi no) nelle ultime 24 ore di volo. Distanti ma uniti da un sogno: sentirci per un attimo marziani.

Ed è così che in tanti hanno deciso di seguire in diretta quei “7 minuti di terrore”, come viene definito il temibile ammartaggio, con una entrata nell’atmosfera marziana a circa 20.000 km/h, un rapido rallentamento a 1.512 km/h con apertura del paracadute e una sequela di manovre estremamente delicate per evitare schianti. Il tutto senza controllo diretto dalla Terra.

7 minuti col fiato sospeso, cui ha fatto seguito il simpatico primo messaggio apparso sull’account twitter di Perseverance: “Ciao mondo. Il mio primo sguardo sulla casa che abiterò per sempre”.

Un ricordo della pandemia su Marte

Per commemorare la “perseveranza” di tutti gli operatori sanitari del globo, la NASA ha voluto realizzare una piastra in alluminio in memoria della pandemia del Covid-19, che è arrivata sul Pianeta Rosso a bordo di Perseverance.

Volevamo dimostrare il nostro apprezzamento per coloro che hanno messo in pericolo il loro benessere personale per il bene degli altri”, ha dichiarato Matt Wallace, vice responsabile del progetto Perseverance presso JPL. “La nostra speranza è che quando le generazioni future viaggeranno su Marte e si imbatteranno nel nostro vagabondo, verrà loro ricordato che sulla Terra nel 2020 c’erano persone del genere”.

La piastra in alluminio misura 8 cm x 13 cm e mostra il bastone di Esculapio, simbolo della medicina, come segno di ringraziamento all’intera categoria.

In fondo siamo tutti un po’ marziani

Sebbene il termine “marziano” ancora venga comunemente utilizzato come sinonimo di “fuori dal comune”, negli ultimi decenni, grazie all’atterraggio sul Pianeta rosso di 4 rover che hanno preceduto PerseveranceSojourner arrivato nel 1997 con la missione Mars Pathfinder, Spirit e Opportunity della missione Mars Exploration Rover arrivati nel gennaio 2014, e Curiosity, atterrato nel cratere di Gale nel 2012 e ancora attivo – abbiamo avuto modo di scoprire che Marte abbia in fondo molteplici caratteristiche simili alla Terra. Si deve in particolare a Curiosity e alla sua raccolta di campioni di rocce marziane, la conferma che in passato il Pianeta fosse adatto ad ospitare la vita.

Di Marte sappiamo che:

  • ha una composizione atmosferica (mix di biossido di carbonio, ossigeno e azoto) molto simile in percentuali a quella della Terra di circa 1 miliardo di anni fa;
  • l’anno è suddiviso in 4 stagioni;
  • una giornata dura 24 ore e 39 minuti;
  • ha grandi calotte polari;
  • ha una struttura geologica simile a quella terrestre (crosta dura e nuclei ferrosi);
  • presenta sulla superficie numerosi e imponenti vulcani, simili a quelli delle Hawaii. Il più grande, di fronte al quale l’Everest finisce per sentirsi un Terminillo è il Mons Olympus, il Tetto di Marte e dell’intero Sistema Solare, alto 25 km;
  • nonostante l’atmosfera più sottile di quella terrestre, su Marte il vento sembra piuttosto importante come forza. In grado di generare tempeste di sabbia e plasmare la superficie;
  • la superficie marziana mostra segni di antichi letti di fiumi, laghi, e tracce di massicce inondazioni.

Marte sulle montagne della Terra

Per preparare i rover alle spedizioni su Marte, nel corso degli anni gli scienziati hanno identificato le aree della Terra più idonee a riproporre condizioni marziane. Una delle location perfette si è dimostrata essere l’Etna, in virtù del suo terreno impervio, ostile, un po’ lunare.

Dal fuoco passiamo al ghiaccio, approdando in Antartide. Sul continente ghiacciato di recente è stata identificata la presenza di un minerale rilevato sulla superficie marziana nel 2004: la jarosite (solfato idrato di ferro e potassio). Un minerale che per la sua formazione necessita di acqua liquida. L’ipotesi avanzata a seguito di tale ricerca è che su Marte fossero presenti antiche calotte glaciali di grandi dimensioni.

Sempre in Antartide vi è un interessante lago perennemente ghiacciato: il lago di Tarn Flat, nella Terra Vittoria Settentrionale. Perché interessante? Perché Curiosity negli scorsi anni si è imbattuta nei resti di un lago salato marziano. Gli scienziati hanno proceduto a uno studio accurato delle brine liquide ipersaline del lago antartico, nell’ipotesi che i microrganismi estremofili in esse presenti possano ritrovarsi anche in un ambiente estremo come Marte.

Alcuni esempi che confermano che Terra e Marte siano in fondo più “vicini” di quanto si pensasse un tempo.

Cosa farà Perseverance?

Chiarito che Marte sia in un certo senso – ci perdonino gli scienziati – una potenziale ex Terra, cerchiamo di capire nel dettaglio cosa andrà a fare a zonzo Perseverance nei prossimi anni.

“Perseverance è il rover più ambizioso fra i robot della Nasa, il cui obiettivo scientifico è scoprire se su Marte ci sia mai stata vita –  ha dichiarato il capo del Direttorato delle Missioni scientifiche dell’agenzia spaziale americana, Thomas Zurbuchen, aggiungendo che il rover cercherà le sue risposte nelcratere Jezero, il sito marziano più impegnativo mai individuato per un atterraggio”.

Tale cratere, formatosi miliardi di anni fa, forse a seguito dell’impatto di un asteroide, si è poi riempito d’acqua, diventando un lago profondo circa 500 metri. Quando il clima di Marte è mutato, il lago si è prosciugato.

Nel dettaglio Perseverance fornirà agli scienziati nuovi dati sul clima e sulla geologia di Marte, raccogliendo campioni che verranno poi recuperati e trasportati sulla Terra nei prossimi anni attraverso missioni inserite nel programma decennale e ambizioso “Mars Sample Return” di NASA e ESA. Con le sue 23 telecamere, offrirà inoltre la visione più dettagliata di Marte ottenuta fino ad oggi.

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3 Commenti

  1. Mi viene in mente sempre il passato.
    Eccezionale idea pubblicitaria, ho letto un poco, milioni di persone possono partecipare ai viaggi spaziali della Nasa, facilissimo iscriversi e sembra senza pagare niente si segue tutto e la Nasa manda sulla mail messaggi con kilometraggi e altro. Il costo di 11 anni di lavori è 2.5 miliardi di dollari per materia e uomini..
    Ricordo che in passato le belle cartoline delle spedizioni qualche soldo raccimolavano e ci si sentiva partecipi, ora è tutto elettronico.
    Le cartoline le ho tenute, le sento preziose, mi ricordano tanti amici !

  2. Bene per le esplorazioni e benissimo per le conoscenze, forse un miliardo di anni fa viveva qualche microbo o forse una grande popolazione di individui che si sono estinti, forse le nostre generazioni future andranno a vivere sottoterra su Marte e verranno ogni tanto in superficie dentro piattaforme trasparenti sigillate oppure costruiranno città modernissime ed incantevoli e si respirerà piacevolmente al livello del suolo marziano. Certamente questo è il progresso ed il progresso deve andare AVANTI, inoltre il genere umano è sempre stato esploratore e così sia. Miliardi di dollari si sono spesi e si continuerà a spenderne ed è un peccato, per me, che non si usino per aggiustare, migliorare da tutti i disastri e le nefandezze causate alla nostra bella Terra, unica e senza uguali in tutto il cosmo conosciuto. Termino qui! Si potrebbero fare elenchi sull’argomento con parole certamente più appropriate delle mie, ma questo commento è solo per dire il mio pensiero sull’ argomento. Naturalmente ieri sera ho assistito alla diretta compiacendomi del successo di questa parte importantissima della missione. Felice per l’ iniziativa a Daniele Nardi, buon fine settimana a tutti.

  3. Strano su un argomento del genere, che dimostra come verrà tracciata la via nei anni futuri, non ci siano lettori che sentano il bisogno di dare il proprio parere sull’ argomento, a parte il buon Paolo con i suoi preziosi ricordi. Strano, neanche il tuttologo (nel senso buono del termine) Albert che leggo perfino tra le curiosità, si sia cimentato con un parere. Eppure questo dovrebbe essere un sito di veri amanti di questa nostra Terra, anche se principalmente a favore dell’ ambiente montano. Mah, forse perche è visto così lontano il tempo del possibile trasferimento in un pianeta arido e monocolore che non sembra appartenere a queste prossime generazioni, chissà!

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