Cronaca

Valanga a Cortina: travolti guida e sciatori

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CORTINA D’AMPEZZO, Belluno — C’è sconcerto, a Cortina d’Ampezzo, per la valanga che sabato pomeriggio sul Monte Faloria ha travolto un gruppo di cinque scialpinisti. Secondo quanto riferisce la stampa locale il distacco, nel quale sono rimaste ferite 3 persone, potrebbe stato provocato proprio dal passaggio degli escursionisti tra i quali figuravano due guide alpine, una di Padova e una di Cortina. Al momento, i carabinieri stanno valutando se esistano responsabilità riguardo l’accaduto.

La valanga si è staccata nel primo pomeriggio di sabato sul monte Faloria, nel canalone conosciuto come "Sci 18". Nel canalone si trovavano 5 scialpinisti: le due guide, Antonio Bettella di Padova e Mario Dibona di Cortina, un 41enne veneziano di nome Alberto Stradella, un 28enne friulano Alessandro Rosso, e un quinto scialpinista non ancora identificato.

Il distacco di neve ha sfiorato Rosso e travolto la guida Bettella, e lo scialpinista di Venezia. Secondo quanto riferito dal Corriere delle Alpi, Bertella sarebbe riuscito a liberarsi da solo, mentre Stradella sarebbe stato ritrovato sotto un metro e mezzo di neve dai suoi compagni che, grazie all’Arva, pare siano riusciti a liberarlo nel giro di cinque minuti.

Sul posto, poi, è intervenuto l’elicottero dell’Aiut Alpin dle Dolomites, mentre l’intera stazione del Soccorso alpino di Cortina era stata messa in preallarme. La guida alpina è stata elitrasportata all’ospedale di Belluno perchè presentava un trauma cranico da tenere sotto osservazione. Gli altri due feriti, invece, sono stati portati all’ospedale di Cortina dove sono stati diagnosticati un trauma facciale al friulano e toracico al padovano. Ferite comunque non gravi che hanno permesso le dimissioni dei due sciatori dopo poche ore.

Il punto, ora, sembra però essere la definizione delle responsabilità dell’accaduto. Secondo quanto riferito dal Corriere delle Alpi, i carabinieri starebbero valutando se si possa procedere nei confronti delle guide e degli scialpinisti con l’accusa di valanga colposa, dato che l’escursione fuoripista è avvenuta con pericolo valanghe di grado 4, forte, e perdipiù non lontano dalle piste del comprensorio sciistico, dove pare viga il divieto di fare fuoripista.

"Se il pericolo massimo è grado 5, io dico che ieri lassù, era grado 6 – ha dichiarato ieri al Gazzettino Mauro Da Poz, responsabile del Soccorso Alpino di Cortina -. E tra loro c’erano pure le guide alpine, le prime che dovrebbero dare il buon esempio. Abbiamo toccato il fondo. Un fuoripista a quell’ora e con queste condizioni è una cosa ha dell’incredibile per delle persone esperte".

I soccorritori che sono intervenuti sul Faloria, hanno confermato al Corriere delle Alpi e al Messaggero Veneto che "le condizioni erano proibitive", a causa del vento e del caldo subentrati alle nevicate dei giorni scorsi. Secondo gli esperti l’orario, nel primo pomeriggio, e il versante della montagna dove si trovavano gli sciatori, rivolto a ovest, avrebbero ulteriormente acuito il pericolo valanghe già molto elevato.

Non a caso nella mattinata di sabato un’altra slavina si era staccata nel comprensorio di Arabba, finendo ad invadere la pista "Padon 2", sulla quale per fortuna non c’era nessuno sciatore. Anche in questo caso, il distacco sembrerebbe essere stato provocato da un gruppo di scialpinisti che alcuni testimoni hanno visto transitare nella zona proprio al momento del distacco.
 

Sara Sottocornola

Foto d’archivio – Il canalone Sci 18, courtesy of A. Gabrieli
Info courtesy of Gazzettino, Corriere delle Alpi, il Messaggero Veneto

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