Cronaca

Provocano valanghe: sotto inchiesta

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CORTINA D’AMPEZZO, Belluno — Due valanghe, un travolto e tanta paura sulle piste di Cortina d’Ampezzo e della Val Senales, dove ieri si è sfiorata la tragedia per ben due volte a causa di quattro snowboarder e uno sciatore che si sono avventurati fuoripista nonostante l’elevato rischio slavine. I responsabili dei due incidenti, già identificati, rischiano ora denuncia, multa e in un caso anche il rimborso delle spese degli elicotteri.

 

L’incidente più grave è avvenuto in Val senales, dove ieri mattina quattro snowboarder olandesi si sono spinti fuoripista nei pressi della Cresta del Diavolo e hanno provocato una grossa valanga che è andata a cadere sulla pista da sci che scende verso Maso Corto. Fortunatamente, nessuno sciatore si trovava sul tracciato in quel momento.Uno dei quattro snowboarder, però, è stato travolto dalla slavina. Per sua fortuna, gli altri tre sono prontamente intervenuti, lo hanno individuato ed estratto dalla neve ancor prima che arrivasse sul posto l’elicottero del soccorso. L’uomo, 42 anni, è ora ricoverato con una frattura al femore e un principio di ipotermia.

A Cortina, la valanga è caduta sulla Forcella Rossa delle Tofane. A provocarla, uno sciatore che, sfuggito al distacco, è poi scappato velocemente dal luogo dell’incidente. Alcuni testimoni che si trovavano nelle vicinanze, però, lo hanno visto aggirarsi nel canalone al momento della valanga e hanno pensato che fosse stato travolto. E’ così scattato un allarme che ha portato sul luogo oltre 60 persone e due elicotteri: quello del Suem di Pieve di Cadore e quello dell’Aiut Alpin Dolomites.

I soccorritori hanno cercato per ore nella coltre di neve, trovando solo uno sci rotto e rischiando tra l’altro di essere travolti da due distacchi successivi avvenuti nello stesso punto, a distanza di poche decine di minuti. Nel pomeriggio inoltrato si sono resi conto che là sotto non c’era nessuno, così sono iniziate le ricerche della persona che, a quanto pare, era fuggita senza avvertire nessuno.

Il 46enne veneto colpevole del distacco si è poi presentato spontaneamente alla polizia. “Sono l’uomo che tutti stanno cercando – avrebbe detto l’imprenditore, che frequenta spesso la zona -. Non pensavo che fare quel fuori pista potesse provocare una slavina e una mobilitazione del genere. Mi sono spaventato e sono scappato”.

Ora l’uomo rischia parecchio. E’ stato denunciato per procurato allarme e per il distacco della valanga. Rischia fino a 12 anni di carcere, oltre al pagamento di una parcella molto salata visto che il soccorso alpino veneto prevede il risarcimento dei voli in elicottero nei casi in cui la chiamata si riveli inutile.

Nel frattempo, le autorità alzano la voce contro i fuoripista incontrollati che quest’anno hanno provocato diverse valanghe e incidenti anche mortali. Sulle Alpi, il pericolo valanghe resta alto, da marcato a forte, e con tendenza ad aumentare in vista delle nevicate che dovrebbero verificarsi questa notte e nei prossimi giorni.

Sara Sottocornola

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