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Giro d’Italia: si torna in Paganella dopo 43 anni, il commento di Francesco Moser

BRESSANONE — Dopo un giorno di riposo, arriva una tappa breve ma intensa, la Bressanone – Andalo. Dopo la scalata del Passo della Mendola a 1363 metri, la corsa attraversa la Val di Non toccando Fondo, Brez, Cles fino ai piedi della salita finale di Fai della Paganella (952m), che con una breve risalita da Cavedago conduce all’arrivo.

L’Altopiano della Paganella torna protagonista del Giro d’Italia per la seconda volta dopo 43 anni. Correva l’anno 1973: «Quella tappa la ricordo bene. Fu l’anno del mio debutto al Giro d’Italia ed ero reduce dalla vittoria della tappa Bolsena-Firenze qualche giorno prima – ricorda Francesco Moser – Essendo la prima tappa che facevo in terra trentina ci tenevo a fare bella figura, ma sapevo che il “tappone” di 200 chilometri da Andalo ad Auronzo di Cadore era il più duro di tutto il giro. Tagliai il traguardo in seconda posizione dietro José Manuel Fuente. E’ stata una bella soddisfazione». Lo “Sceriffo” Moser in merito alla tappa Bressanone-Andalo, mette in guardia i corridori del prossimo 99° giro: «Questa non sarà una tappa dura come quella del 1973, ma la salita per Fai della Paganella non è da sottovalutare e vincerà il più bravo a gestire la fatica della salita».

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