Alpinismo

Bon ferito nella valanga all’Everest

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KATHMANDU, Nepal — C’era Francois Bon tra i sei travolti dalla valanga sull’Everest caduta lo scorso 17 ottobre. Il celebre speedrider, che ha sceso con gli sci e il paracadute la Nord dell’Eiger e la Sud dell’Aconcagua, stava salendo sulla montagna dal versante sud est per tentare l’impresa record di fare speed riding sulla vetta più alta del mondo. La valanga, che l’ha travolto insieme ad altri 5 alpinisti, gli è costata la frattura di un ginocchio.

La valanga è caduta lo scorso 17 ottobre sul versante sud-est dell’Everest. Erano le 5 del pomeriggio quando la slavina è rovinata a quota 6.400 metri, travolgendo sei alpinisti che stavano salendo verso campo 2. I sei erano il messicano Leaonardo F. Jimenez, Tshiring Jangbu Sherpa, Pasang Sherpa, e i francesi Antoine Roger Bonfils e Francois Bon.
 
Le voci infatti sono state confermate, e ora è certo che tra i sei superstiti della valanga ci fosse anche il celebre speed rider francese, famoso nel mondo per aver sceso con sci e parapendio la terribile parete nord dell’Eiger e la Sud dell’Aconcagua. Francois Bon si trovava sulla più alta montagna del mondo per compiere l’impresa mai realizzata prima di fare speed riding sull’Everest.
 
Quando quel venerdì è caduta la valanga Pasang Sherpa e Bon sono stati completamente sommersi dalla neve. E’ stato poi Tshiring Jangbu Sherpa, peraltro ferito gravemente, a scavare e a tirarli fuori dalla coltre bianca, salvando loro la vita.
 
Fortunatamente nessuno dei sei è rimasto vittima della tragedia: Fancois Bon si è procurato una frattura a un ginocchio e ora si trova già in Francia insieme all’altro connazionale, Bonfils, che ha riportato invece alcuni congelamenti. A dare una mano agli alpinisti era accorsa anche una spedizione coreana, che aveva visto la valanga e aveva mandato degli Sherpa ad aiutare.
 
Dopo il rientro dei francesi, gli unici rimasti all’Everest sarebbero i coreani, di cui però non si hanno notizie dirette. Secondo quanto riferito da altri team nella zona, come la spedizione americana Peak Freaks che si trova in questo momento al Pumoridi, la squadra di alpinisti coreani guidata da Park Young-Seok si troverebbe sulla parete sud-ovest e avrebbe montato campo 5 alcuni giorni fa. Il sito riporta che secondo i programmi i coreani avrebbero dovuto tentare la cima il 19 ottobre, ma nessuna notizia avrebbe confermato la vetta nei giorni successivi a quella data.
 
Gli americani poi riferiscono di aver visto scendere alcune valanghe di piccole dimensioni dai fianchi dell’Everest e del Lhotse. Ma non ci sarebbero voci di feriti o persone coinvolte.
 
 
Valentina d’Angella
 
 
 
Foto courtesy of wingsandwaves

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