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Skialp, Trento spara a zero sul caso doping

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AOSTA — "Il doping nello scialpinismo c’è: si registrano molte performances quantomeno strane, per non dire sospette. Forse sarebbe il caso di aumentare i controlli, piuttosto che girarsi dall’altra parte e fare finta di niente". E’ arrabbiato, Denis Trento, uno dei più celebri scialpinisti a livello internazionale e italiano, per il caso di doping che ha travolto Patrick Blanc e macchiato il mondo dello scialpinismo. Ecco il suo sfogo, che non risparmia condanne e critiche alle istituzioni, a suo parere poco efficaci, e ad Adriano Greco, ct della nazionale, secondo Trento troppo "tollerante" nel commentare questo scandalo.

"Se con i blandissimi controlli che si fanno attualmente nello scialpinismo – dichiara Trento -, si è comunque riusciti a trovare un caso, non vedo come si possa affermare che il doping non esista nello sci alpinismo. Vediamo solo 2 o 3 controlli all’anno, e solo delle urine. Al contrario, oggigiorno si registrano molte performances quantomeno strane, per non dire sospette. Forse sarebbe il caso di implementare un sistema efficace di controlli, piuttosto che girarsi dall’altra parte e fare finta di niente. L’affermazione <meno si parla di doping, meglio è> mi pare molto grave, specialmente detta da uno che agli occhi della gente dovrebbe avere un ruolo istituzionale".
 
Uno dei problemi dello sci alpinismo, secondo Trento, è il fatto di essere in mano a gente che non sa gestirlo. "Le performance di Blanc apparivano assurde da anni – dichiara l’atleta -. E’ vergognoso, se si è dopato, che possa rischiare di farla franca per un cavillo procedurale".
 
Trento critica pesantemente l’intervento di Greco, che l’altro giorno, in un’intervista a Montagna.tv, ha dichiarato che lo scialpinismo è uno sport pulito, e i casi di doping riguardano solo delle “mosche bianche”.
 
"Le affermazioni di Greco – dice lo scialpinista valdostano – fanno intendere, agli occhi della gente comune, che lo scialpinismo e la nazionale italiana in particolare hanno un atteggiamento tollerante nei confronti del doping, cosa che è molto lontana dalla realtà. Posso assicurare che almeno tutti gli atleti che fanno parte del CS Esercito e che compongono una gran parte della Nazionale hanno una visione vicina alla mia in merito alla questione".
 
Trento, spesso ai vertici delle classifiche internazionali, fa parte da 6 anni della nazionale italiana di di sci alpinismo e da 4 anni della squadra di scialpinismo del Corpo Sportivo dell’Esercito.
 
Sara Sottocornola
 
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