Scienza e tecnologia

Svizzera: resti del Neolitico fra i ghiacci

immagine

BERNA, Svizzera — Una faretra di corteccia di betulla e alcuni indumenti di cuoio fabbricati ben 6.500 anni fa. I tesori ritrovati sullo Schnidejoch Pass, a 2.756 metri di quota, fra le Alpi Svizzere, sono stati datati: gli archeologi hanno scoperto che sono i più antichi del loro genere mai ritrovati in Europa. Grazie a loro, i climatologi sperano di ricostruire la storia del ghiacciaio stabilendo in quali ere il riscaldamento climatico abbia consentito il passaggio degli uomini a queste altezze.

La faretra, il primo dei reperti trovato nella zona, è stato ritrovato da alcuni escursionisti di passaggio nel 2003. Una donna l’ha raccolta e l’ha portata al centro archeologico della zona. Pochi giorni dopo, un altro escursionista ha trovato poco lontano un arco e delle frecce.
 
L’archeologo svizzero Albert Hafner ha confermato, in un convegno tenuto pochi giorni fa a Berna, che alcuni di questi oggetti rappresentano, nel loro genere, la scoperta archeologica più antica mai fatta nelle Alpi. Ma questi oggetti non sono preziosi solo dal punto di vista archeologico. Potrebbero aprire uno spiraglio nello studio  dell’evoluzione climatica della Terra.
 
"Gli uomini preistorici possono aver attraversato questo passo solamente in un’era molto calda – ha spiegato Martin Grosjean, direttore della Swiss Climate Research -. Con il ghiaccio, questa via sarebbe stata impraticabile. Grazie a questi reperti saremo in grado di stabilire esattamente quando questo è avvenuto".
 
Gli studiosi confidano che il ritiro dei ghiacciai, nei prossimi anni, restituirà dei reperti ancor più antichi e preziosi per la ricerca. Che devono assolutamente essere messi a disposizione della scienza.
 
Per questo, l’Uiaa ha deciso di accogliere e rilanciare l’appello fatto dai ricercatori a tutti gli escursionisti che dovessero imbattersi in oggetti emersi dai ghiacciai: se vi dovesse capitare, lasciate ogni reperto dov’è, fotografatelo, chiamate le autorità e al massimo ricopritelo di ghiaccio per evitare che sia rovinato dai raggi solari.
 
I rischi sono molto elevati. Gli studiosi, per esempio, hanno recuperato per caso alcuni dei reperti più preziosi trovati sullo Schnidejoch, perchè alcuni escursionisti li avevano presi come souvenir. E soprattutto, lo spostamento potrebbe rovinarli in modo irreparabile, in particolare se si tratta di manufatti delicati come quelli in cuoio.
 
Sara Sottocornola

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close