THIENE, Vicenza — Brutta disavventura per tra scialpinisti vicentini che sabato hanno salito la Cima Fradusta, 2939 metri, nelle Pale di San Martino. Nella discesa hanno perso l’orientamento a causa della nebbia molto fitta, e non sono riusciti a tornare al Rifugio Rosetta. Fortunatamente sono riusciti a contattare il Soccorso Alpino, che però è riuscito a recuperarli solo ieri mattina: hanno dovuto passare la notte in una buca scavata nella neve.
I protagonisti della vicenda sono tre amici di 35, 42, e 50 anni. Solo uno di loro aveva il telefonino. Secondo quanto riferito dalle cronache, la chiamata ai soccorsi è arrivata alle 18.15, ma i tre uomini completamente disorientati non hanno saputo spiegare dove si trovassero. Poi il telefonino si è scaricato.
Le ricerche sono partite ugualmente e sono andate avanti fino a mezzanotte. Purtroppo a causa della mancanza di visibilità per la nebbia fitta, del sopraggiungere del buio e della mancanza di informazioni precise, i tre dispersi non sono stati trovati. Per sopravvivere alla notte, i tre hanno scavato una truna dove si sono rifugiati.
Le squadre di soccorso sono ripartite domenica mattina alle 5.30. Poco dopo ha potuto alzarsi anche l’elicottero che ha individuato i dispersi intorno alle 7 nei pressi del Lago Fradusta, a una quota di circa 2600 metri.
Bisognerebbe intervistarli..per sapere quali precauzioni avessero usato o se hanno sottovalutato la gita.
La nebbia viene indicata come pericolosa per l’orientamento sull’altopiano in questione.Sempre più frequente lo scaricamento batteria, per cui si consiglierebbe un caricabatteria a manovella con spinotto adatto al proprio modello…a parte la copertura.Ottima la decisione di scavarsi una truna.Sarebbe interessante conoscere il tipo di vestiario nello zaino e il telo termico .
Tutto ciò a che scopo servirebbe saperlo?