Alpe di Villandro: un luogo da scoprire, tra baite e sentieri incantati
CHIUSA, Bolzano — Sconfinate distese di neve, con le Dolomiti sullo sfondo a est. Non un impianto di risalita in vista, nè mezzi motorizzati: solo sentieri battuti che toccano baite deliziose. Una nuova dimensione, rispetto alla comune concezione della montagna invernale. Siamo sull’Alpe di Villandro, l’altopiano in altitudine più grande d’Europa dopo l’Alpe di Siusi, tra i 1.740 e i 2.509 metri, in Valle Isarco, sopra la cittadina medievale di Chiusa.
Un mondo da scoprire con gli sci da fondo o a piedi (50 km di tracciati) durante l’inverno, ma in particolare in questi giorni di inizio anno con un’esperienza straordinaria, a metà fra il romantico e l’avventuroso – perfetto per coppie che cercano di ritrovarsi! – E cioè la possibilità di ‘bivaccare’ in alta montagna, in tenda, come veri alpinisti ed esploratori, immersi nella natura incantata, fuori dal mondo e lontano da tutto. Dal 5 al 25 gennaio 2015 si può infatti partecipare al Jack Wolfskin Biwak Camp: le guide alpine propongono un intenso programma di escursioni guidate con le racchette da neve, che culminano con quella – indimenticabile – al tramonto. Dopo, si può pernottare in tenda in alta quota (o, per chi è meno avventuroso, nel rifugio Stöfflhütte, che funge anche da punto ristoro). Ai felici ‘sopravvissuti’ al camp, assistito 24 ore su 24, verrà attribuito perfino un ‘diploma di pernottamento’ al Biwak Camp. All’indomani, di prima mattina partenza per un’altra ciaspolata sull’Alpe in totale solitudine; durante l’avventura, le guide terranno piccoli corsi speciali sulla sicurezza, sulla tecnica e verranno fatti testare materiali ultimo modello.
Il prezzo a notte per persona con colazione, cena al rifugio Stöfflhütte e programma di escursioni guidate con le guide alpine è di 160 euro. Pacchetto soggiorno di 3 notti in una struttura di Chiusa e dintorni, compreso una notte al Biwak Camp, a partire da 400 euro. Informazioni e prenotazioni: www.chiusa.info
L’Alpe di Villandro è comunque un paradiso naturale per le attività alternative allo sci per tutto l’inverno. Ci sono 50 km per lo sci di fondo con la possibilità di collegarsi al Renon tramite un impegnativo tracciato panoramici. Sono davvero straordinari gli anelli in quota da cui si godono aerei panorami su tutte le Dolomiti, dallo Sciliar lì di fronte al Catinaccio-Latemar, fino alla lontana Marmolada. Accanto alle piste da fondo, sull’altipiano ci sono anche percorsi attrezzati per camminate invernali. Quasi 100 baite e fienili, e alcuni rifugi aperti, sono sparsi sui bianchi alpeggi.
Base di partenza per l’Alpe è la baita Gasser Hütte (8 km da Villandro). Il rifugio (1744 m) è anche punto di partenza per le escursioni di sci-alpinismo verso i Monti Sarentini, e qui arriva dalla sovrastante baita Mair in Plun anche una pista da slittino (aperta anche nelle notti di luna piena o con illuminazione artificiale).
Tra le passeggiate invernali più belle, anche se un pochino impegnativa, c’è l’escursione di circa 4 ore che dall’Alpe di Villandro arriva al Corno del Renon, 15 km e un dislivello di 520 m. L’itinerario dalla baita Gasser tocca la malga Mair in Plun, dove si può anche fare uno spuntino, e poi prosegue per il rifugio Sella dei Sentieri fino al Corno del Renon, dove per rifocillarsi c’è anche il rifugio Oberes Horn. Si ritorna, dopo aver toccato la quota massima di 2260 m, per la stessa via dell’andata.
INFO: www.valleisarco.com